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Imu, cos’e’ e come si calcola la tassa sulla casa e sugli immobili

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Entro il 16 giugno 2012 gli italiani pagheranno la prima rata dell’Imu. Ma che cos’e’ e come si calcola questa nuova tassa sulla casa e sugli immobili?

Si chiama Imu ed è una nuova tassa introdotta dal Governo Monti, che prende il posto della vecchia Ici. Data la situazione di crisi delle finanze pubbliche c’era necessità assoluta di fare cassa. L’assoluta urgenza del bisogno di denaro nelle casse dello Stato, quindi, ha imposto il pagamento della prima rata Imu, pari al 50% dell’importo totale entro il 16 giugno.  

Ma che cos’è l’Imu? È l’Imposta municipale unica sugli immobili di proprietà che sostituisce sia l’Ici sia l’Irpef sui redditi fondiari. Ma a differenza di queste ultime due, l’Imu è un’imposta ancora più pesante: una vera patrimoniale sulle case e su tutti gli altri edifici. L’ultima versione dell’Ici, se ben ricordiamo, esentava dal pagamento le prime case, l’Imu non le esclude, e tutti dovranno pagare. Gli immobili, proprio come avviene per benzina e gasolio, sono una fonte di tasse facile, e soprattutto onerosa.

Come si calcola l’Imu? Ci si basa sulla rendita catastale dell’edificio di cui si è proprietari. La rendita va aumentata del 5% e poi parametrata a un coefficiente di rivalutazione variabile a seconda della categoria catastale dell’immobile, che sarà di 160 per tutti i fabbricati quali abitazioni, box, magazzini e tettoie, di 140 per i fabbricati quali scuole, uffici pubblici, caserme, laboratori artigiani, palestre e stabilimenti balneari, 130 per i terreni agricoli; 110 per i terreni di coltivatori diretti e imprenditori iscritti alla previdenza agricola, 80 per i fabbricati destinati a banche e agenzie di assicurazioni, 60 nel solo 2012 (e 65 dal 2013) per gli immobili destinati a usi produttivi; e 55 per negozi e botteghe. A questo valore si applica l’aliquota e dal risultato si sottraggono le detrazioni forfettarie.

Generalmente il tasso dell’aliquota è del 4 per mille per la prima casa e al 7,6 per mille per gli altri immobili. I Comuni possono aumentare o diminuire l’aliquota dello 0,2% sulla prima casa e dello 0,3% sugli altri edifici.  

Per quanto riguarda le detrazioni forfettarie è stato confermato che sulla prima casa ammonteranno a 200 euro fissi, a cui si potranno aggiungere altri 50 euro per ogni figlio convivente, anche se maggiorenne (fino a 26 anni di età) per un massimo di 8 figli e quindi un totale di altri 400 euro di sconto. Ma non è tutto. Entro il 30 settembre i Comuni, sulla base dei dati aggiornati, potranno approvare o modificare il regolamento e la deliberazione relativa alle aliquote.  

(GC – fonte Stampa.it)

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