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Lo smog fa male al cuore e aumenta il rischio di infarto

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L’esposizione al Pm 2.5 e all’inquinamento da ozono incide gravemente sulla nostra salute, aumentando il rischio di infarto

 

Lo smog fa male al cuore e aumenta il rischio di infarto. L’esposizione al Pm 2.5 e all’inquinamento da ozono incide gravemente sulla nostra salute, aumentando il rischio di infarto. A dimostrarlo è lo studio su Association of ozone and particulate air pollution with out-of-hospital cardiac arrest, condotto a Helsinki e pubblicato su Science for Environment Policy, dell’European Commission DG Environment.

Lo studio sui pericoli dello smog ha preso in esame 2134 di infarto verificatisi fuori le mura degli ospedali, dal 1998 al 2006, a Helsinki, in Finlandia: 629 infarti sono stati associati ad un attacco di cuore e 1505 erano collegati a problemi di ritmo cardiaco. Un’attenta analisi ha svelato come il pm 2.5 e l’inquinamento da ozono abbiano aumentato il rischio di infarto. In particolare gli studiosi hanno rilevato che l’esposizione al pm 2.5 aumenta il rischio di infarto da attacco di cuore nello stesso giorno dell’esposizione, mentre l’inquinamento da ozono aumenta il rischio di infarto causato da problemi di ritmo cardiaco due o tre giorni dopo l’esposizione. L’esposizione ad entrambi gli inquinanti non sembra aumentare il rischio di infarto rispetto all’esposizione ad un singolo inquinante.

 

La differenza temporale nell’aumento del rischio di infarto è sintomo di come gli inquinanti agiscano in modo differente sul nostro cuore. Dal momento che il Pm2.5 aumenta il rischio di un attacco di cuore nello stesso giorno dell’esposizione a questo è probabile che questo inquinante possa provocare l’infiammazione delle arterie del cuore. L’infiammazione, a sua volta, aumenta il rischio di coaguli sanguigni, aumentando il rischio di un attacco di cuore. L’ozono invece va ad interferire con i nervi, aumentando il rischio di aritmie.  

(gc)

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