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Una nube radioattiva sospetta arriva in Europa

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Più stazioni di monitoraggio europee hanno rivelato questa nuvola di inquinamento: è stato confermato che la sua origine era in Russia

Sono stati i monitor ufficiali di Germania e Francia i primi a segnalare, a fine settembre, una strana presenza nell’aria di Rutenio 106, un nuclide, e subito alcuni hanno suggerito che provenisse dal Kazakistan o dalla Russia meridionale. In seguito, diverse stazioni di monitoraggio europee hanno confermato la presenza di questo elemento nell’atmosfera della maggior parte dei paesi europei. 

A metà ottobre, l’istituto francese ISRN ha dichiarato che i livelli di concentrazione di Rutenio 106 nell’aria che sono stati registrati in Europa e specialmente in Francia non avrebbero avuto conseguenze per la salute umana e per l’ambiente – così come in Italia, dove la presenza dell’elemento è stata minima, milioni di volte sotto al livello di rischio.

Ovviamente, però, è rimasto il dubbio della provenienza di questa nube poiché i livelli di questo elemento alla fonte potrebbero essere stati di una quantità talmente elevata da avere delle conseguenze tali da dover implementare misure per proteggere le popolazioni per alcuni chilometri intorno al punto di rilascio.
Subito si è sospettato della Russia, ma non per un incidente di qualche reattore nucleare, altrimenti sarebbero stati scoperti altri nuclidi, per qualche altra motivazione.
Mosca ha confermato.

Il servizio meteo Roshydromet () ha fatto sapere di aver riscontrato un’alta concentrazione di Rutenio 106 negli Urali meridionali, al confine con il Kazakhistan – i livelli sono stati superati di quasi mille volte.

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inquinamento, Nube radioattiva, radioattività, russia

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