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Food Ink., ora il cibo si stampa in 3D

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Per tre giorni, apre a Londra il primo ristorante al mondo che sfrutta la stampa 3D in cucina

Si possono definire di certo pasti futuristici quelli che sono stati serviti il 25, il 26 e il 27 luglio 2016 in un ristorante di Londra, Food Ink, che grazie a degli inchiostri alimentari, ha «stampato» il cibo che ha servito nella sua sala. Si è trattato del primo esperimento al mondo. Una specie di prototipo di rivoluzione alimentare, insomma: non si può definire altrimenti questa idea di creazioni culinarie che vengono presentate come una possibilità praticamente unica di esperienza gastronomica, dove la buona cucina incontra l’arte, la filosofia e le tecnologie del futuro. 

Si sono occupati della creazione del menu i Top Chef Antony Dobrzensky e Marcio Barradas, del famoso ristorante La Boscana: sono stati serviti nove diversi piatti, per un costo di 250 sterline (circa 300 euro) – usando hummus, mousse al cioccolato, purè di piselli, formaggio di capra, pasta della pizza e tutto ciò che poteva assumente la forma di un composto (fornito dalla società danese ByFlow

L’intera esperienza è stata trasmessa in diretta streaming, on-line – in modo che la gente potesse vedere i commensali, i piatti, le reazioni e tutto quanto c’era intorno a questa innovazione. E ce ne erano di cose da vedere, dato che si è pensato a tutto, persino al contorno – non come cibo, ma come contesto – e quindi anche le posate, i tavoli e le sedie sono stati stampati in 3D.

Il ristorante spera di ispirare conversazione sul futuro del cibo sostenibile, sulla nutrizione e sulla salute, nonché dimostrare come le tecnologie emergenti possono cambiare le nostre abitudini alimentari e culturali. Sicuramente sarà un’esperienza che verrà replicata e chi è interessato può prepararsi a qualche altro evento del genere, magari anche in Italia.

Chissà! Intanto, siamo in attesa.

 

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3D, cibo

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