Gatti… sostenibili

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Lettiere vegetali al posto di quelle minerali: fanno bene all’ambiente, al micio e alla sua famiglia di adozione

Sempre più famiglie decidono di convivere con un animale domestico. Ma con la crescita del numero di gatti di casa cresce anche la produzione di rifiuti da smaltire, in particolare le lettiere minerali non compostabili. Si calcola che ogni gatto domestico produca ogni anno 220 kg di rifiuti e che in Italia si spendano circa 6 milioni di euro per smaltire le lettiere utilizzate da oltre 1,2 milioni di mici.

Ecco allora la campagna “Gatti sostenibili. Impronte ecologiche leggere” per promuovere l’utilizzo delle lettiere vegetali al posto di quelle minerali e contribuire così a ridurre i rifiuti urbani, i costi di smaltimento e i conseguenti danni ambientali.

L’idea è sostenuta dalla PLA, l’Associazione Europea delle Lettiere Vegetali (www.plalitter.it). Fra le amministrazioni comunali che hanno già aderito c’è il  comune di Venezia e i comuni bolognesi di Casalecchio di Reno, Monte San Pietro, Sasso Marconi e Zola Predosa.

La lettiera vegetale è  prodotta con scarti di orzo, legno o altri materiali biodegradabili spesso locali e può essere smaltita come rifiuto umido organico. Se nel proprio comune non c’è un apposito servizio di raccolta differenziata e si è costretti a gettare la lettiera nel rifiuto secco residuo, comunque il peso del rifiuto è ridotto di circa la metà rispetto alle lettiere tradizionali. In ogni caso scegliendo la lettiera vegetale si evita di sostenere le attività di estrazione che distruggono intere porzioni di territorio e di far respirare al micio e alla sua famiglia polveri nocive.

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