ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Corona "non è più pericoloso", restituito il passaporto-Al Gic di PIacenza in scena l'innovazione tecnologica e tutte le novità del comparto calcestruzzo-Covid, 72enne col virus per 613 giorni: 'eterni positivi' possibile motore di varianti-Ecco i politici di sinistra finanziati da 'Social Changes', società dell'ex guru di Obama-Università Tor Vergata, TVx Students' speech contest: vince Elisa Draghin-Campari Group, raddoppiata capacità produttiva di Aperol stabilimento Novi Ligure-Savino (Ordine Ingegneri): "Capire i bisogni dei clienti"-Bayern Monaco, Zidane in pole per panchina-Medicina, sindrome intestino irritabile e sistema cardiovascolare sono legati-"Non ha prodotto i risultati auspicati", stop della Rai al programma di Chiara Francini-Ucraina-Russia, Mosca "pronta a colloqui ma non con Zelensky"-Da Provenzano a Bonafoni, ecco i dem finanziati da 'Agenda' vicina a Soros-Bonifico istantaneo, vantaggi e rischi: occhio a revoca e costi aggiuntivi-Attacco hacker ai laboratori Synlab: sospese le attività in tutta Italia-Ai, Iannicelli (Ordine Ingegneri): "Fondamentale dare peso a metrologia scienza trascurata"-Kate Middleton "più popolare di Diana perché rifiuta il ruolo di vittima"-Nave Iuventa, dopo 7 anni tutti prosciolti: non c'era nessun favoreggiamento dell'immigrazione-Donne sottorappresentate negli studi clinici, l’infettivologa: "Con Hiv, più fragili"-Professioni, Salvini: "Trattamento economico migliore per ingegneri che lavorano per Pubblico"-Rai, accordo con Unirai: riconosciuto nuovo sindacato giornalisti

La battaglia per ridurre i rifiuti del Comitato “Si può fare”

Condividi questo articolo:

In Val d’Aosta un gruppo di cittadini combatte per un piano regionale di gestione dei rifiuti fondato sulla strategia Rifiuti zero.

 

Il Comitato “SI può fare” è nato in Val d’Aosta dopo il referendum del 18 novembre 2012. Allora i valdostani che votarono Sì dissero con forza di non volere la costruzione di inceneritori sul territorio regionale. Il referendum era un referendum propositivo dove per la prima volta in Italia venne raggiunto il quorum. Il successo del Sì fu schiacciante (94,02% dei voti). Con quel voto i cittadini valdostani chiedevano l’approvazione di un piano regionale fondato sulla riduzione dei rifiuti, l’incremento di recupero di materia, l’introduzione di un sistema di tariffazione fondato sulla produzione di rifiuti, la collaborazione con altre regioni per il recupero energetico. E soprattutto, un piano che escludesse la possibilità di costruire impianti inceneritori o più genericamente di smaltimento a caldo dei rifiuti urbani ed assimilati.
L’azione dei cittadini non si fermò alla croce segnata sulla scheda referendaria e un gran numero di associazioni e singoli diedero vita al Comitato “Si può fare” per portare avanti l’idea che, con una corretta gestione dei rifiuti e con un aumento del riutilizzo dei beni e del riciclo dei materiali, i rifiuti possono essere un’importante risorsa anche dal punto di vista economico.
Da allora il Comitato ha fatto molta strada come si può vedere dal blog e dalla pagina facebook ma il piano regionale di gestione dei rifiuti ancora non è stato approvato. Oggi perciò i Comitato continua la sua lotta. Non solo attraverso iniziative e pressing sulle istituzioni locali ma anche attraverso una serie di utili consigli per adattare i nostri comportamenti alla strategia Rifiuti Zero. Detersivi alla spina, eventi e feste a rifiuti zero, realizzazione di compost di qualità dai rifiuti organici ecc…tutte strategie vincenti per vincere la battaglia.

as

Questo articolo è stato letto 13 volte.

alimentazione, collaborazione riduzione rifiuti, ridurre i rifiuti, riduzione rifiuti, rifiuti

Comments (6)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net