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Casa, come vivere di energia propria e organizzarsi con acqua e consumi elettrici

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Il concetto di casa ecosostenibile è frutto di un mix tra differenti tecnologie. Molte moderne, altre insospettabilmente antiche. Per chi ha in mente un progetto di autosufficienza energetica ecco alcuni interessanti spunti

Se siamo in grado di vedere i nostri consumi in modo razionale e di eliminare quelli superflui già siamo a buon punto. Poi comincia un percorso di studio ed analisi delle nostre esigenze in termini di kilowatt. Alla fine ci troviamo di fronte allo schema preciso che può guidarci nella riduzione dei consumi e di conseguenza nel tentativo di diventare indipendenti nel produrre energia e nell’approvvigionarci di acqua. Tutto è più facile se siamo fuori città e se possiamo sfruttare l’esposizione al sole per l’elettricità e le pendenze del terreno per l’acqua.

Cominciamo allora con l’eliminare la lavatrice e il phon. E’ troppo? Perché di fatto tutto il resto come frigorifero, scaldabagno, tv, impianto stereo e luci funzioneranno perfettamente con soli 1000 watt di pannelli fotovoltaici e cinque accumulatori (batterie) che consentiranno un autonomia di 48 ore anche in assenza di ricarica. Parliamo di 1/3 dei tre chilowatt che costituiscono l’impianto tipo attualmente consigliato e venduto alle famiglie italiane. Vivere fuori dalla rete o come dicono gli anglosassoni off grid comporta quindi solo un alto rischio di indipendenza! Indipendenza dai black out – chi non ricorda quello della notte bianca di Roma – e soprattutto dagli sprechi.

Proseguendo pensiamo alla cara vecchia bombola del gas che opportunamente riposta in ambiente areato resta un ottimo modo per cucinare i cibi alternandola all’uso del camino, ideale per i riscaldamenti l’inverno. Oggi con il bioetanolo possiamo ottenere in questo senso rese ancora superiori a costi ancora più ridotti e senza produrre CO2. E abbiamo risolto anche il problema cucina e riscaldamenti.  

L’acqua se non pensiamo al suo recupero diventa un problema grande. Ma le pendenze possono aiutarci a risolverlo mettendoci insieme il suo recupero. Le falde dei tetti sono superfici di raccolta ideali. Altrettanto utili gli invasi a monte e l’opera di filtraggio del terreno che aiuta la depurazione. Per il resto in commercio sono presenti filtri di ogni dimensione ed efficienza per darci un’acqua microbiologicamente pura tutto l’anno. Sarà così sufficiente preparare invasi di raccolta e pozzi di stoccaggio e decantazione delle acque per avere provviste utili tutto l’anno, calcolando un utilizzo procapite giornaliero d’acqua pari a 100 litri.

Insomma se vogliamo cercare l’indipendenza energetica e possiamo cominciare a sperimentare con la casa al mare, in montagna o in campagna, basta cominciare dal verificare dietro i nostri apparecchi i loro consumi, togliere poi quelli superflui e preventivare l’investimento in pannelli solari. Il percorso non sarà facile ma l’entusiasmo sarà grandissimo. (Vincenzo Nizza)

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