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Energia pulita dalla torrefazione della biomassa

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La torrefazione della biomassa e’ un processo non sufficientemente diffuso che consente di migliorare il contenuto energetico del materiale di scarto

Produrre energia pulita grazie alla torrefazione biomassa. Stiamo parlando di un particolare procedimento per la produzione di bioenergia, che migliorerebbe, secondo quanto dichiarato in una recente conferenza dell’Associazione europea per la biomassa (AEBIOM), il contenuto energetico del ‘materiale di scarto’. In particolare, la torrefazione consiste in un trattamento termico della biomassa a temperature comprese tra i 200 – 300°C, in assenza di ossigeno e ad una certa pressione atmosferica. Il biocombustibile ottenuto da questo trattamento, è un prodotto ‘tostato’ ma non bruciato chiamato ‘torrefatto di biomassa’ che presenta una serie di caratteristiche molto simili ai combustibili fossili tradizionali come torba e carbone. Il risultato infatti, è un prodotto secco e torrefatto friabile, facile da macinare rispetto alla biomassa originale e meno suscettibile alla decomposizione biologica nei magazzini.

Produrre energia pulita grazie alla torrefazione della biomassa è quindi un processo ‘fattibile’ anche se ancora non sufficientemente diffuso nel mondo e soprattutto in Europa. Anche se la tecnologia funziona, spiegano gli esperti, ‘l’alta densità del materiale torrefatto rende il trasporto e la conservazione piuttosto costosi, per questo spesso si preferisce ricorrere al pellet, di misura e peso decisamente inferiore’. Al fine di migliorare la conservazione dei prodotti torrefatti e depositati all’esterno, è nato quindi il progetto SECTOR (“Production of Solid Sustainable Energy Carriers from Biomass by Means of TORrefaction”), finanziato dall’Ue, in modo da abbreviare i tempi di commercializzazione della tecnologia della torrefazione, nel rispetto di stringenti limiti di sostenibilità. Per maggiori informazioni è possibile consultare questo sito.

(Matteo Ludovisi)

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