Fonti rinnovabili, la ricerca si fa estrema e tocca anche il cibo

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La ricerca di nuove fonti rinnovabili si spinge oltre e arriva all’agricoltura. Cereali, carne, frutta e olio d’oliva si fanno fonti rinnovabili, ma in che modo? gli scarti delle lavorazioni alimentari vengono stoccati in silos a tenuta ermetica e dei batteri nel giro di alcune settimane li trasformano in metano

La ricerca di nuove fonti rinnovabili si spinge oltre e arriva all’agricoltura.  Cereali, carne, frutta e olio d’oliva si fanno fonti rinnovabili.

In realtà, per quanto concerne la carne e i cereali vi è già stato, in passato,  qualche esperimento che aveva portato risultati dignitosi. Le piccole centrali, che utilizzano il biogas ottenuto dagli scarti della produzione agricola per alimentarsi, sono orami una realtà consolidata nella pianura Padana.

Come? Il sistema di creazione di energia più collaudato è anaerobico. Il letame degli animali oppure gli scarti delle lavorazioni alimentari vengono stoccati in silos a tenuta ermetica e “alimentati” con dei batteri che nel giro di alcune settimane “digeriscono” i rifiuti trasformandoli in metano.

Ma anche l’olio fa la sua parte. Diffusa, infatti, è la produzione di elettricità e calore attraverso la combustione di sottoprodotti dell’industria conserviera e olearia. Proprio come avviene in casa con le piccole stufe, sansa di oliva, noccioli di pesca, gusci di mandorla e gusci di nocciola vengono bruciati, diventando luce e calore.

Non basta. La ricerca indaga sul movimento umano. Ancora in fase del tutto sperimentale sono le soluzioni energetiche legate al movimento dell’uomo e all’osmosi tra acqua salata e acqua dolce.  Al momento, per esempio, si cerca la soluzione per rivacare elettricità dal ripetersi dei passi lungo tratti di strada particolarmente battuti dai pedoni. A sperimentare il tutto è stata una discoteca di Rotterdam, dove le luci sono alimentate grazie ad una pavimentazione che trasforma in elettricità le vibrazioni prodotte dai ballerini.  Della serie, “no balli? No luce”.

Esperimenti, trovate pubblicitarie o altro. Non importa. Siamo sulla strada che conduce alla riduzione drastica dei costi e dei problemi legati allo smaltimento degli scarti.

(GC)

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