Ordigni nucleari: una tecnica di ispezione piu’ sicura

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Arriva una nuova tecnica di ispezione delle testate nucleari: è in grado di stabilirne la natura senza rivelare i particolari costruttivi

 

Ispezioni nucleari piu’ sicure, grazie ad una nuova tecnica per cui si stabilisce la natura dell’ordigno senza rivelare i particolari costruttivi: la proposta, pubblicata sulla rivista Nature, arriva da di Alexander Glaser e colleghi della Princeton University.

Ci spieghiamo meglio. Il trattato di non proliferazione nucleare prevede che l’ispezione di un ordigno non può rivelare informazioni utili a costruirne uno simile. Questo significa che le persone deputate all’ispezione non devono venire a conoscenza dei dati misurati. Come fare? Questo problema, attualmente, lo si risolve  facendo in modo che i dati misurati, per esempio, con tecniche di spettroscopia a neutroni o a raggi gamma entrino direttamente in una “barriera informativa”, all’interno della quale un dispositivo hardware e software deve calcolare in modo automatico se l’ordigno sotto esame corrisponde a quanto dichiarato dal possessore ed è quindi in regola con le norme del trattato di non proliferazione.

La nuova tecnica di ispezione degli ordigni permette di analizzare l’ordigno irradiandolo con un fascio di neutroni ad alta energia, misurando la “risposta” dell’ordigno e in particolare del materiale fissile. Le informazioni sensibili non vengono mai misurate e quindi non devono essere mai nascoste: il sisultato dell’analisi è una radiografia a neutroni in grado di produrre una ‘firma’ caratteristica dell’oggetto analizzato. Il possessore dell’ordigno dovrebbe fornire una sorta di negativo della radiografia a neutroni: se la firma ottenuta dagli ispettori combacia con il negativo, l’ordigno passa il test.