Dal pacifico al Colosseo, arriva l’ora della terra

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Una staffetta che attraverserà 131 paesi e migliaia di città. Dalla Torre Eiffel al Cristo Redendtore di Rio, fino al Colosseo, i simboli più importanti del mondo resteranno al buio per un’ora, ricordondando a tutti l’importanza di una vita ‘a basso consumo di carbonio’

Parte domani sera dalle piccole isole Chatham nel Pacifico alle 20.30 locali (le 7.45 in Italia), e poco dopo dalle Figi, la ’staffetta’ di 131 paesi attorno al mondo, dove migliaia di citta’ e monumenti, dal Colosseo a Roma al grattacielo piu’ alto del mondo a Dubai, dalla Torre Eiffel al Cristo Redentore di Rio de Janeiro, resteranno al buio per un’ora per richiamare l’attenzione sui problemi del clima, sull’utilizzo dell’energia sostenibile e sugli stili di vita ’a basso consumo di carbonio’.
L’evento e’ nato nel 2007 nella sola Sydney per iniziativa dell’organizzazione ambientalista WWF, che quest’anno prevede una partecipazione fino a un miliardo di persone, una su sette della popolazione mondiale, che spegneranno le luci e gli impianti non essenziali. Dalle isolette del Pacifico vicine alla linea della data, che gia’ letteralmente affondano a causa del sollevamento dei mari, il testimone passera’ alle nazioni dell’Asia per continuare attraverso l’Europa e l’Africa fino alle Americhe, e concludersi nelle isole Samoa. L’avamposto piu’ a sud sara’ la base antartica australiana di Davis, dove anche si spegneranno le luci, anche se non il riscaldamento.
Quattro anni fa a Sydney spensero le luci per un’ora 2,2 milioni di case e aziende, e ’l’Ora della Terra’ divenne globale gia’ l’anno successivo, con la partecipazione di 50 milioni di persone in 35 Paesi. Lo scorso anno i paesi partecipanti sono saliti a 120 facendo della Earth Hour 2010 la piu’ grande iniziativa globale della storia per contrastare il cambiamento climatico. Quest’anno il WWF ha aggiunto allo slogan ’Beyond the Hour’ (Oltre l’Ora) per focalizzare l’attenzione su altri problemi ecologici che minacciano il nostro pianeta.
’Earth Hour e’ diventata virale crescendo a dismisura, specialmente per via dei media sociali. Abbiamo avuto difficolta’ a tenerci al passo con l’enorme quantita’ di informazioni che ci arrivavano’, ha detto da Sydney il direttore globale dell’evento, Andy Ridley. ’Earth Hour e’ come un Capodanno, e’ intesa come una celebrazione, ma quest’anno e’ differente a causa della tragedia in Giappone, mentre resta un segno di speranza nel futuro. In molti degli eventi attorno al mondo si terra’ un minuto di silenzio per il Giappone’, ha ricordato. (VG/com)

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