Scoperto un materiale che “trasuda” acqua

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Una scoperta fatta casualmente da un gruppo di ricercatori potrebbe risolvere molti problemi riguardanti questa risorsa

I ricercatori del Dipartimento di Energia del Pacific Northwest National Laboratory (PNNL) stavano tentando di rendere magnetici dei nanofili quando hanno creato, per caso, qualcosa di molto più interessante e promettente. Ispezionando il loro esperimento fallito con uno strumento di analisi del vapore e con un microscopio ad alta potenza si sono stupiti nel vedere che i loro nanotubi ricchi di carbonio erano capaci di «trasudare» acqua spontaneamente ogni volta che l’umidità nel supporto del campione era tra il 50 e l’80%.

Dopo aver replicato per decine di volte l’esperimento in cui i nanotubi assorbivano l’acqua a bassa umidità e poi la rilasciavano come vapore acqueo con un alto tasso di umidità, i ricercatori hanno capito che questo materiale che avevano creato poteva portare enormi benefici in molti ambiti: per esempio, nella raccolta e nella purificazione dell’acqua a basso consumo energetico nelle regioni più aride o anche nella creazione di tessuti che riescono a espellere il sudore dal corpo senza mantenerlo nelle fibre, ma rilasciandolo subito nell’aria sotto forma di vapore acqueo – per mantenere il comfort delle persone anche a temperature estreme o durante l’attività fisica.

I produttori hanno raccontato che il loro materiale si comporta un po’ come una spugna che si strizza da sola per liberarsi dall’acqua prima di essere completamente satura.
Adesso, i ricercatori, prima di poter trasformare questo materiale nelle applicazioni in grado di migliorare le nostre vite, devono capire perché e in che modo tutto questo accade. Con la comprensione del fenomeno, essi potranno iniziare una nuova e interessante strada per quanto riguarda la raccolta, la depurazione e la separazione dell’acqua, soprattutto nelle zone dove è scarsa.
In questo video è possibile vedere i nanotubi al microscopio mentre «trasudano» l’acqua.

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acqua, materiali, scienza

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