**Musica: è morto Louis Andriessen, grande e influente compositore** (2)

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(Adnkronos) – L’influsso del jazz e della multiforme scena d’avanguardia olandese, nonché la ricerca di nuove forme d’impegno politico attraverso la musica, hanno favorito una pluralità di riferimenti nell’opera di Louis Andriessen. Si è anche ispirato ad altre arti, come la pittura in “De stijl” (1985) per 4 voci femminili e grande ensemble, o la poesia medievale in “Hadewijch” (1988). Nella strumentazione il compositore predilige la messa in evidenza dei singoli strumenti: prevalgono le sonorità di ottoni, pianoforti e strumenti amplificati come la chitarra e il basso elettrico.

È convinzione di Andriessen che la musica abbia una forte vocazione sociale. In molte delle sue opere vi è traccia di questa preoccupazione, a partire da alcuni lavori degli anni Settanta, come “Volkslied” (1971).

Ha collaborato con il regista Peter Greenaway a vari progetti: “M is for man, music, Mozart”; “Rosa (a horse drama)”, opera in due atti, e “Writing to Vermeer”, opera per 5 solisti, coro e grande ensemble. Recentemente ha tentato forme di teatro anticonvenzionale, come per la versione multimediale di “The new math(s)” (2000) e per “Inanna” (2003), senza però trascurare gli organici strumentali, come in “De opening”, per 3 ensembles (2005).

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