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Addio Chavez, fautore di una politica energetica tra petrolio e rinnovabili

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Hugo Chavez, Presidente del Venezuela, e’ morto. Alla guida del Paese ha sognato una rinascita dell’America del Sud, puntando sul petrolio e sul nucleare prima e sull’eolico e sul fotovoltaico dopo

E’ morto il presidente del Venezuela Hugo Chavez (58 anni). Dopo quattro interventi chirurgici in un anno e una battaglia persa contro il cancro, il Presidente non ce l’ha fatta. A nulla sono valse le preghiere dei suoi cittadini, che speravano in un miracolo: Chavez è stato il Presidente del Venezuela dal 1999, conquistando sempre più l’amore del suo popolo. Anti-americano convinto, amante di Twitter e del socialismo, il Presidente del Venezuela Hugo Chavez ha sperato e sognato in una rinascita dell’America del Sud.

 

E per questo, una volta alla guida del Paese, Hugo Chavez punta sul petrolio e sulle riserve di oro nero di cui predispone il Venezuela: decide di nazionalizzare le principali imprese venezuelane e di basare l’economia di Caracas solo e unicamente sui giacimenti petroliferi di cui il Paese è ricco. Le sue scelte, però, danneggiano il Paese, causando enormi scompensi all’interno.  Scompensi, questi, che aumentano e si moltiplicano a causa dei cambiamenti climatici e delle alte temperature.

Gran parte dell’energia del Paese (70%), infatti, nonostante l’oro nero e i giacimenti di gas, viene fornita dal comparto idroelettrico. La produzione è concentrata sul fiume Caroní, in Regione di Guayana, dove sono state realizzate diverse dighe, la più grande delle quali è la Diga di Guri con 10.200 MW di potenza installata. Negli ultimi anni, però, il Venezuela si trova ad attraversare un gravissimo periodo di siccità, che ha dimezzato la produzione di energia. Il cibo e l’elettricità  iniziano a costare troppo per un Paese che punta alla rinascita.

Hugo Chavez punta quindi al nucleare, prendendo accordi con Mosca: la Russia dovrà costruire e gestire la prima centrale nucleare del Venezuela. Mentre, nel 2011, per razionare il consumo di energia elettrica, il governo  impone la chiusura anticipata dei cinema. Sembrano dei paradossi per un Paese che galleggia su immensi giacimenti di petrolio e gas.

Negli ultimi mesi si assiste ad una svolta green del Venezuela, che decide di puntare sull’energia eolica per incrementare la propria produzione di energia elettrica. Nel 2012 nascono due diversi progetti importanti: la costruzione di due impianti eolici: il Parque Eólico de Paraguaná ed il Parque Eólico de la Guajira. Il primo sarà costituito da 74 torri eoliche in grado di apportare un totale di 100 MW al sistema elettrico nazionale. Il secondo prevede l’installazione di 36 torri, con una capacità produttiva complessiva di 75,6 MW.

La rinascita del Venezuela e la svolta green passano anche per il progetto ‘Sembrando Luz’, che grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici, vuole portare luce e acqua potabile nelle aree remote del paese. Il progetto, presentato solo qualche mese fa, è in fase di attuazione.

Cosa avverrà dopo la morte di Hugo Chavez? Tra un mese ci saranno le nuove elezioni e il futuro del Venezuela dipenderà da chi sarà eletto. ‘La mancanza di Chavez potrebbe portare a cambiamenti sostanziali anche nel prezzo del petrolio. Se al Governo del Venezuela andrà l’opposizione, il prezzo del petrolio potrebbe anche diminuire, in modo da creare un’industria diversificata, che non basi la propria economia solo sul petrolio’ ha affermato Rossana Miranda, giornalista italo-venezuelana, autrice – con Luca Mastrantonio del Corriere della Sera – del libro ‘Hugo Chávez. Il caudillo pop’.

(gc)

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