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Energia. Dov’è il vero risparmio

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La liberalizzazione del mercato energetico doveva garantire risparmi in bolletta. Perche’ non e’ andata cosi’ e come rimediare

Grazie alla liberalizzazione del mercato dell’energia in Italia dal 2007 per oltre 30 milioni di famiglie (il cosiddetto mercato residenziale) è possibile scegliere il proprio fornitore di energia elettrica.

L’ingresso in un mercato storicamente monopolitico di nuovi operatori, decisamente più orientati al mercato e quindi in concorrenza tra di loro, lasciava prospettare diversi benefici per gli utenti. Ad esempio l’introduzione di offerte nuove (come di fatto è avvenuto), ma anche un approccio nuovo alla fornitura di energia elettrica, la ricerca di servizi e soluzioni innovative ed all’avanguardia.

E dal 1 luglio 2007 al 30 settembre 2012, più del 23,5% degli oltre 29 milioni di utenti domestici ha scelto il mercato libero dell’energia. Sono circa 6.931.000 famiglie in tutta Italia (fonti AEEG).

Non sempre però le aspettative, in particolare quella del risparmio in bolletta, sono state rispettate. Se ne ha immediatamente conferma verificando quanti e quali siano gli avvisi rilasciati dall’Autorità per l’energia ed il gas, che continua ad indicare il prezzo dell’energia per gli utenti che hanno preferito il mercato di maggior tutela, con prezzi appunto fissati dall’Autorità , a quello libero. Primo fra tutti: valutare bene le offerte.

L’autorità spiega che non sempre ad un costo dell’energia (espresso in costo per kWh) minore corrisponde risparmio, è importante infatti conoscere le proprie abitudini di consumo. Insomma l’uso che si fa dell’energia elettrica.

E sono proprio in questa frase i due concetti chiave di questa vicenda: costo per kWh e stili di consumo.

In primo luogo, il costo dell’energia non fa da solo la bolletta. La bolletta elettrica è composta di tre parti principali: il costo dell’energia, il costo della rete (trasporto e distribuzione), tasse e oneri.

Se offerte e sconti dei vari trader energetici sono relativi solo alla componente energia della bolletta (e non potrebbe essere altrimenti), questa pesa sul saldo finale solo per circa il 56% del totale.

Ed è per questo che diventa di fondamentale importanza l’uso che si fa dell’energia elettrica. Prima di tutto occorre imparare a conoscere il proprio “stile di consumo”, prendere coscienza di quanta energia consumiamo e quando.

Quanti di noi saprebbero dire qual’è il momento della giornata durante il quale la propria casa assorbe più energia? Ma soprattutto, sappiamo quanti e quali sono i piccoli “sprechi” quotidiani che potrebbero essere evitati, consumando e soprattutto spendendo meno?

Ognuno di noi (anche chi è convinto del contrario) ha ampi margini di miglioramento delle proprie abitudini, e dunque ha ampi margini di risparmio. Si va dall’ormai famoso led dello stand-by (quello del televisore sopra tutti) alle impostazioni di termostati e frigoriferi.

Spesso quindi, più che alle tariffe, per tagliare la bolletta elettrica è necessario guardare alla presa di casa, capire cosa alimenta, quando e se è possibile fare diversamente.

Alcuni operatori del mercato libero dell’energia lo hanno capito, e per offrire un vero risparmio ai loro clienti li hanno messi in condizione di consumare meglio. E’ il caso di Sorgenia. Dal tv stand-by-stop alla innovativa MyPresa, Sorgenia aiuta i propri clienti a leggere meglio i consumi di energia elettrica ed eliminare gli sprechi.

MyPresa in particolare è un concetto che ha del rivoluzionario. Una presa che, tramite una apposita App per smartphone e tablet, permette di controllare e gestire i consumi elettrici dei disponitivi ad essa collegati.

Con MyPresa è possibile controllare quanto si consuma da quella specifica presa in ogni momento, e conoscere l’energia consumata quotidianamente, settimanalmente e mensilmente.

La possibilità di un consumo efficace e consapevole dell’energia è forse la più grande conquista che la liberalizzazione del mercato energetico ci ha regalato, a patto di scegliere di farne tesoro.

(vg)

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