Ansia climatica: come si pongono le diverse generazioni?

A seconda dell’età delle persone cambia l’atteggiamento di “ansia” nei confronti del futuro

L’ansia climatica, detta anche eco-ansia o angoscia da cambiamento climatico, è la reazione che molte persone hanno nei confronti della situazione di distruzione a cui la crisi climatica globale può portarci.

Si tratta di una reazione fisica alla paura, che spesso comporta attacchi di panico e altri tipi di malesseri.

Come racconta Business Insider, quest’ansia è una prerogativa della generazione Z. Mentre i baby boomer si preoccupano dell’aumento dell’inflazione che prosciuga i loro fondi pensione, la Generazione Z è terrorizzata dal fatto che il cambiamento climatico significhi che presto non ci sarà aria sicura da respirare né acqua da bere.

Le diverse generazioni, insomma, soffrono di diverse ansie e queste diverse ansie influenzano diversi modelli economici.

Secondo un sondaggio di Bankrate.com, tre quarti dei baby boomer hanno affermato che l’inflazione ha avuto un impatto negativo sulle loro finanze, mentre la stessa affermazione è stata fatta solo dal 54% dei Millennial e della Generazione Z.

Al contrario, secondo uno studio del Pew Research Center, il 37% della Generazione Z e il 32% dei Millennials hanno definito il cambiamento climatico una “preoccupazione principale“, mentre solo il 29% dei Baby Boomers ne è altrettanto preoccupato.

Per questo, la Generazione Z è più interessata all’idea di un’economia verde, piuttosto che a preoccuparsi per l’inflazione: evviva le iniziative a favore del clima, anche se comportano tasse sul carbonio e spostamenti di produzione che potrebbero far aumentare l’inflazione!

L’eco-ansia, insomma, potrebbe essere un nuovo traino dell’economia.

Anche se non è ancora ufficialmente riconosciuta come una patologia medica, né abbia una diagnosi clinica o una definizione ufficiale, potrebbe essere la spinta per una rivoluzione verde.