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Telecom a Telefonica, il capitalismo italiano (malato) senza capitali

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La vendita di Telecom agli spagnoli di Telefonica è l’ultimo atto grave di una perdita in un settore strategico. E’ il destino del capitalismo senza capitali

 

Telecom non è più italiana, passa agli spagnoli di Telefonica. Alitalia sta per finire nelle mani di Air France. Il capitalismo italiano senza capitali sta scrivendo un altro, triste, capitolo della storia economica dello smembramento industriale e strategico del nostro Paese. Aziende strategiche, e come nel caso di Telecom, internazionali, che operano sulla scena mondiale sono perdite che impoveriscono non solo l’economia, ma anche e soprattutto il futuro.

Le voci su Finmeccanica, che circolano, relativamente alla ricerca di soci in Corea de Sud; i marchi della moda acquistati dai francesi, non ultimo il caso di Loro Piana o di Bulgari sono tutti esempi che tracciano il volto di un paese in saldo. In cui si acquista a prezzi scontatissimi. L’agroalimentare italiano nelle mani dei francesi o degli spagnoli: nel caso di Lactalis con Parmalat, o di Riso Scotti agli iberici di Ebro Food. L’elenco è molto lungo. Ecco, il capitalismo senza capitali. O senza futuro in alcuni casi.

Telecom agli spagnoli di Telefonica è molto più forte di tutti questi casi. Riguarda la telefonia italiana, la rete, che è l’elemento strategico per eccellenza. Un asset di primissimo piano. La metafora di una sconfitta, ma anche di una mentalità, quella italica, che preferisce sedersi nel deserto post industriale di un paese che ha perso la bussola del proprio sviluppo. (mg)

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