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NUCLEARE: DOBBIAMO AVERE PAURA?

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Dal disastro di Chernobyl del 1986 ad oggi

Da sempre sentiamo parlare di nucleare e da sempre ne siamo estremamente spaventati.

Tutto ebbe inizio negli anni ’40 con i primi utilizzi delle bombe nucleari sulle città di Nagasaki e Hiroshima. Dopo questi orrori, l’energia nucleare ha avuto un’attenzione maggiore negli anni ’50 perché era stata considerata come uno strumento valido per aiutare il mondo a rialzarsi dopo le due guerre mondiali.

La prospettiva di una fonte di energia pulita ed efficace ha spinto molti a voler costruire centrali nucleari. Tuttavia, è solo nel giro di pochi anni che si erano resi conto che l’energia nucleare era molto complicata e troppo costosa.

I tempi d’oro per il nucleare arrivarono negli anni ’70, quando le guerre nel Medio Oriente aumentarono in modo spropositato il costo del petrolio in tutto il mondo. Gli investimenti iniziarono ad arrivare a un ritmo sconvolgente. Infatti, più della metà delle centrali nucleari del mondo, sono state costruite tra il 1970 e 1985. La maggior parte di queste utilizza una tecnologia chiamata “reattore ad acqua leggera” (Chernobyl è di questa tipologia).

Centrali e bombe

Ora che abbiamo fatto chiarezza sulla storia del nucleare dobbiamo necessariamente capire la differenza sostanziale che esiste tra centrale nucleare e bomba nucleare.

Il problema delle centrali nucleari è l’impatto ambientale causato. A differenza delle centrali termoelettriche, nelle quali vengono bruciati combustibili fossili, le centrali nucleari di fissione non emettono fumi ma il combustibile nucleare residuo (le famigerate scorie radioattive) altamente tossico: si tratta di atomi instabili, che possono «rimanere in vita» emettendo radiazioni pericolose, per moltissimo tempo, fino ad alcune migliaia di anni.

Pertanto è necessario prevedere zone di stoccaggio per lo smaltimento di questi isotopi ma purtroppo non si è ancora riusciti a garantire che ciò possa avvenire in condizioni di piena sicurezza. Un ulteriore motivo di preoccupazione è legato al fatto che i materiali utilizzati nelle centrali nucleari di fissione possono essere usati per fabbricare ordigni nucleari a scopo bellico.

E qui arriviamo al punto della bomba atomica.

La bomba atomica è il nome con cui viene comunemente indicata la bomba a fissione nucleare. Si tratta di un ordigno esplosivo appartenente al gruppo delle armi nucleari, la cui energia è interamente prodotta da una reazione a catena di fissione nucleare.

Se nel caso delle centrali, un minimo di sicurezza ai giorni nostri c’è, nel caso di una detonazione nucleare invece, il nostro futuro sarebbe segnato per sempre e gli scenari sarebbero veramente impensabili. Bisogna anche capire quale potrebbe essere il “bersaglio” di questa ipotetica bomba.

Se la Russia dispiegasse tutto il suo arsenale atomico, una parte della Terra diventerebbe inabitabile e il mondo che conosciamo oggi non esisterebbe più”, dice Herzog.

Ma anche solo l’utilizzo di una piccola parte di questo arsenale avrebbe conseguenze devastanti e a lungo termine.

I rischi calcolati da un’applicazione

Si tratta di Nukemap, un’applicazione che prova a mostrare gli effetti di questo scenario terrificante, per quanto remoto: attraverso questo simulatore online gli ideatori del portale sostengono di essere in grado di calcolare gli effetti dell’esplosione di diversi tipi di testate atomiche in qualunque punto della Terra.

Tramite la riproduzione di questo scenario sarebbe possibile vedere sulla mappa le conseguenze che la denotazione di un ordigno nucleare potrebbe provocare nel nostro Paese, individuando il raggio entro il quale si verificherebbe una devastazione immediata e la distanza dal centro della deflagrazione interessata dalle radiazioni letali.

Se volete provare, questo è il link.

D.T.

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