Russia: a febbraio ritirati da banche 1200 mld rubli, -3,5% depositi

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Roma, 22 mar. -(Adnkronos) – Anche se l’aggressione dell’Ucraina è scattata solo il 24 febbraio, il mese passato sarà ricordato come quello con il maggior deflusso di liquidità dagli istituti di credito russi, che – ha riportato oggi la Banca di Russia – hanno registrato un calo di depositi pari al 3,5% del totale, ovvero 1.200 miliardi di rubli (circa 12 miliardi di euro ai valori pre-invasione). Si tratta di un livello record dal 2008, in occasione dello scoppio della crisi finanziaria globale: a ottobre di quell’anno il calo dei depositi fu del 6% in un solo mese, ma per un valore assai inferiore, 354 miliardi di rubli.

“Le informazioni negative nel contesto delle sanzioni contro le più grandi banche russe hanno stimolato l’aumento della domanda della popolazione di rubli e contanti in valuta estera”, ha spiegato la Banca centrale, osservando che i prelievi si sono verificati principalmente nell’ultima settimana di febbraio, quindi dopo l’attacco a Kiev.

La banca osserva come “l’aumento del tasso di riferimento al 20% il 28 febbraio e il successivo aumento dei tassi sui depositi hanno permesso di ripristinare l’afflusso di fondi sui depositi bancari a termine in rubli e hanno stabilizzato la domanda di denaro della popolazione”.

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