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diga sul nilo

LA NUOVA DIGA SUL NILO AZZURRO

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diga sul nilo

Inaugurata in Etiopia ma non piace all’Egitto

Forma di energia rinnovabile e pulita che origina dall’acqua, l’energia idroelettrica (detta anche energia idraulica) è l’energia che sfrutta grandi masse d’acqua movimentate dalla gravità o convogliate in dighe, chiuse, canali e ponti. L’acqua in caduta o in movimento produce energia cinetica, la quale a sua volta viene trasformata in energia elettrica grazie ad appositi impianti muniti di turbine e alternatore.

Questa è l’idea per sfruttare al massimo l’acqua del Nilo Azzurro, grazie ad una Diga.

E’ un fiume dell’Africa, chiamato anche Abbai o Abai, lungo 1.610 km.

Ha origine dall’Altopiano Etiopico, presso il lago Tana. Dopo aver attraversato l’Etiopia verso sud, il fiume piega verso nord-ovest attraverso il Sudan, dove prende il nome di Bahr al Azraq. Giunto a Karthoum si unisce al Nilo Bianco, formando il Nilo.

La diga, chiamata Grand Ethiopian Renaissance Dam, o in sigla GERD, è il più grande impianto idroelettrico mai costruito in Africa e dal 2011, quando iniziò la sua costruzione, è al centro di una contesa tra l’Etiopia e l’Egitto.

L’Egitto è preoccupato per la costruzione dell’impianto.

Negli ultimi anni i governi dei due paesi si sono accusati reciprocamente di non rispettare le norme internazionali sulla gestione e lo sfruttamento dell’acqua del Nilo. L’Egitto ha sostenuto che un progetto come la diga non potesse essere realizzato senza il suo consenso, a causa di due accordi internazionali con il Sudan, uno risalente al 1929, durante l’età coloniale, e l’altro al 1959: il primo dà all’Egitto il potere di veto sulla costruzione di infrastrutture lungo il corso del Nilo; il secondo stabilisce che all’Egitto spetti circa il 66 per cento delle acque del Nilo, e il 22 per cento al Sudan.

Il governo etiope ha replicato di non riconoscere gli accordi, dato che furono firmati senza coinvolgere l’Etiopia, e di avere quindi il diritto di sviluppare il proprio progetto.

Sia il Sudan che l’Egitto temono che il processo di riempimento della diga possa influenzare pesantemente il livello dell’acqua del fiume nelle rispettive sezioni.

Ma il premier Abiy Ahmed Ali alla cerimonia inaugurale ha dichiarato: “L’inizio della produzione di elettricità da questa diga è una benedizione non solo per noi, ma anche per l’Egitto e il Sudan”.

All’’inaugurazione (oltre alla presenza del primo ministro Abiy Ahmed) c’era anche Pietro Salini, amministratore delegato di WeBuild, la multinazionale di costruzioni italiana che fino al 2020 si chiamava Salini Impregilo. L’azienda ha costruito anche un’altra grande diga in Etiopia, sul fiume Omo: si chiama Gilgel Gibe III ed è stata completata nel 2015.

D.T.

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