Ucraina, Mosca vieta ingresso Johnson in Russia. Esplosioni a Kiev e Leopoli

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(Adnkronos) – Guerra Ucraina, la Russia ha vietato l’ingresso nel paese al primo ministro britannico Boris Johnson e altri membri del suo governo, di fronte alla posizione “ostile” di Londra nei confronti di Mosca. Lo riferisce la Bbc.

Intanto esplosioni sono state avvertite questa mattina a Kiev e Leopoli. Lo hanno riferito i media locali, secondo cui le sirene dell’allarme antiaereo sono suonate nella due città.

Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko ha confermato che questa mattina sono avvenute alcune esplosioni alla periferia della capitale, nel distretto di Darnytskyi. Sul suo canale Telegram ha riferito che i soccorritori sono al lavoro e che al momento non si conosce il numero delle vittime.

“Chiedo alle persone di rispettare le sirene antiaeree – ha aggiunto – e a quanti erano andati via dalla città di non tornare ancora”.

E’ invece salito a dieci morti, tra cui un neonato di sette mesi, e 35 feriti il bilancio delle vittime del bombardamento russo di ieri su Kharkiv. Lo ha riferito l’ufficio del procuratore regionale, secondo cui diversi edifici residenziali alla periferia est della città sono stati distrutti o danneggiati.

L’esercito russo ha colpito nell’attacco di questa mattina una fabbrica militare a Kiev: lo ha detto ai giornalisti il portavoce del ministero della Difesa di Mosca Igor Konashenkov, precisando che nel raid condotto con missili ad alta precisione sono stati distrutti 16 obiettivi nemici, tra cui equipaggiamento, depositi e arsenali. Colpita anche un’installazione per la riparazione di attrezzature militari a Mykolaiv.

Due attacchi missilistici sono stati condotti nella regione di Dnipropetovsk, in Ucraina. Colpito un allevamento di pollame da tempo in disuso. Non ci sono feriti.

Zelensky

Nella guerra contro la Russia sono morti tra i 2.500 ed i tremila soldati ucraini, mentre circa 10mila sono rimasti feriti ed è “difficile dire quanti sopravviveranno”. Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky in un’intervista alla Cnn, sottolineando che i russi hanno perso molti più militari, circa 20mila.

E’ impossibile fare previsioni sulla durata della guerra, ma più armi arriveranno prima arriverà la pace, ha detto ancora il presidente ucraino nell’ultimo discorso rivolto alla nazione nella notte. “Io ho molte più informazioni rispetto ai media sulle intenzioni e le capacità dell’esercito russo – ha sottolineato – E sul potenziale dell’economia russa, sullo stato emotivo della società in Russia”.

Secondo il presidente ucraino due fattori determineranno la durata del conflitto, quello militare e quello economico. “Il successo dei nostri militari sul campo di battaglia è veramente significativo, storicamente significativo. Ma non è ancora abbastanza per ripulire il nostro territorio dagli occupanti. Li batteremo”, ha rivendicato Zelensky. Che poi ha parlato delle sanzioni contro la Russia, “molto importanti, economicamente dolorose”, ma anche qui “non è ancora abbastanza per lasciare la macchina militare russa senza mezzi di sussistenza, ne incoraggiamo di più forti e distruttive”.

Infine, il nuovo appello del presidente parlando della durata della guerra: “Se qualcuno dice, anni e anni, vi rispondo che potremmo ridurre i tempi della guerra, più armi arriveranno di quelle richieste e prima arriveranno, più forte sarà la nostra posizione e prima arriverà la pace”.

Sono 700 i militari ucraini prigionieri di guerra e oltre mille e i civili tenuti in stato di reclusione dai russi. Lo afferma la vice premier Iryna Vereshchuk.

La Russia minaccia gli Usa

Intanto con una nota diplomatica inviata agli Stati Uniti, la Russia ha avvertito che le forniture Usa e Nato di sistemi d’arma “più sensibili” all’Ucraina “alimentano” il conflitto e che potrebbero esserci “conseguenze imprevedibili”. Lo scrive il Washington Post che ha preso visione di una copia del documento di due pagine con la data di martedì. Intanto è arrivato il via libera di Joe Biden all’invio di nuovi armamenti per 800 milioni di dollari.

Il documento – “Sulle preoccupazioni della Russia nel contesto di forniture massicce di armi ed equipaggiamento militare al regime di Kiev” – è scritto in russo, con traduzione, ed è stato trasmesso al Dipartimento di Stato dall’ambasciata russa a Washington, che non ha risposto a richieste di commento. Il Dipartimento di Stato non ha voluto commentare sui contenuti della nota diplomatica che chiede “agli Usa e agli alleati di fermare la militarizzazione irresponsabile dell’Ucraina, che implica conseguenze imprevedibili per la sicurezza regionale e internazionale”.

Tra ciò che per la Russia è “più sensibile” ci sono “lanciarazzi multipli” sebbene – sottolinea il Post – non si ritenga che gli Usa e gli alleati Nato abbiano assicurato queste forniture a Kiev. La Russia denuncia la violazione di “principi rigorosi” sul trasferimento di armi in zone di conflitto e accusa la Nato di cercare di fare pressioni sugli ucraini affinché “abbandonino” i negoziati con Mosca “per continuare lo spargimento di sangue”.

Laconico il commento di un funzionario di alto livello dell’Amministrazione coperto da anonimato: “Quello che i russi ci stanno dicendo in privato è esattamente quello che abbiamo detto pubblicamente al mondo: la grande quantità di assistenza che abbiamo fornito ai partner ucraini si sta dimostrando straordinariamente efficace”.

Biden non andrà a Kiev

La Casa Bianca nel frattempo ha fatto sapere che il presidente Usa Joe Biden non andrà a Kiev. “Non manderemo il presidente in Ucraina” ha chiarito la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, dopo che ieri lo stesso Biden aveva detto di essere pronto a partire.

L’amministrazione americana potrebbe comunque inviare in Ucraina il segretario alla Difesa Lloyd Austin o il segretario di Stato Antony Blinken, secondo le indiscrezioni della stampa statunitense.

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