Pompei continua a crollare. Servono provvedimenti urgenti

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Le piogge abbondanti e un cattivo sistema di drenaggio  continuano a provocare crolli nell’area archeologica di Pompei

 

Pompei perde un pezzo al giorno: le forte piogge che si sono abbattute sull’hinterland napoletano hanno provocato dei cedimenti sabato 1 e domenica 2 marzo e il crollo di un muro di una bottega su via di Nola, nella Regio V, insula 7, civico 19. La bottega è adiacente a un’area non scavata: le forti piogge degli ultimi giorni hanno causato un piccolo smottamento del terreno, che premendo sull’edificio ha provocato la caduta di parte del muro. L’area, già chiusa al pubblico, è stata ulteriormente transennata.

La situazione a Pompei è precaria e servono subito dei provvedimenti. ‘Non c’è più tempo da perdere – è l’allarme lanciato dal presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, Giovanni Puglisi -: serve un piano di interventi straordinario, che metta in sicurezza l’intera area di Pompei dal punto di vista geologico e geo-idrico. Se questi terreni non hanno un drenaggio forte delle acque piovane, Pompei è destinata a crollare per intero’

 

Di certo è che, al momento, ‘la gran parte dell’area archeologica è oggetto del massiccio intervento del Grande Progetto Pompei, che sta procedendo nei tempi stabiliti e interesserà la messa in sicurezza e il restauro di tutte le strutture, incluse quelle interessate dai recenti cedimenti’, afferma il direttore generale Luigi Malnati, che in questo momento regge la Soprintendenza per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia. 

gc

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