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**Elezioni: confronto Letta-Meloni, solo qualche scintilla, prevale fair play**

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Roma, 12 set. (Adnkronos) – Punzecchiature, qualche scintilla e alcuni momenti più ‘caldi’, ma nel primo e unico confronto elettorale tra Giorgia Meloni e Enrico Letta, oggi sul sito del Corriere, a prevalere è la pacatezza e il più classico dei fair play. Del resto è lo stesso segretario del Pd, almeno da parte sua, a descrivere il segno della sua narrazione: ‘fair’ ovvero cortese ma “una cortesia dietro a cui non c’è mollezza ma grande fermezza”. Che si manifesta in diversi momenti del faccia a faccia in particolare su Pnrr, Europa, diritti. Lei in verde acqua, con orecchini a forma di croce in tinta, coda di cavallo e braccialetto tricolore. Lui in giacca blu, come gli occhiali, e cravatta scura su camicia a righine. Un look ‘moderato’, abbastanza informale, per entrambi.

Un primo botta e risposta si accende sulla Next Generation Ue. “Non è vero che Fdi ha sostenuto il Next generation Ue”, attacca il segretario del Pd, che aggiunge: ”E’ una cosa falsa, Fdi non ha mai votato a favore”. Pronta la replica della leader di via della Scrofa. ”Mi spiace che non si riesce a evitare le fake news neanche in presenza, sono un pò preoccupata che la sinistra costruisca i suoi racconti e poi li difenda. Saprò io quali sono le posizioni di Fdi su questo tema, Non sono abituata a dire un’altra cosa in campagna elettorale, come accade dalle vostre parti”, puntualizza Meloni.

E la presidente Fdi si lamenta anche dei toni che vengono usati ‘dall’altra parte’ in campagna elettorale e torna sulle parole di ieri di Michele Emiliano. ”Ieri dal governatore Emiliano ho sentito parole scandalose, e Letta ha applaudito… Sono passate 24 ore e Letta non ha voluto prendere le distanze”. Prosegue Meloni: “Non devo fare alcun fioretto per il comizio a Vox, salvo che per il tono che a volte mi esce quando sono stanca. Il livello di aggressività verso di me in questa campagna elettorale è tale che ho dovuto sviluppare un controllo che alla fine, alle brutte, posso fare il monaco tibetano… “. E ancora: “Ma poi come è possibile essere presentata contemporaneamente come fascista e draghiana? Qui riusciamo a passare dall’insulto all’inciucio ma io non sono fatta cosi’.

Il segretario del Pd non replica sul punto limitandosi a spiegare che da parte sua “non c’è alcuna demonizzazione” di Meloni ma rimarcando che la vittoria della destra porterebbe l’Italia “su un’altra strada rispetto ai valori europei”. Punge Meloni: “Enrico, hai ripetuto questa frase 4 volte… Hai qualche proposta da fare o parli solo di Fdi?”. Da parte sua Letta ricambia la stilettata: ”Noto che la parola blocco navale non è stata usata… E’ talmente evidente che è inapplicabile e che il governo di un grande paese europeo non può dire cosa del genere”.

Letta poi insiste sul ‘bivio’ in cui si trova l’Italia e il suo futuro. “Se vincesse l’altra parte, l’Italia entrerebbe in un’altra strada. C’è un bivio, una specie di referendum è come in Gran Bretagna con la Brexit, è una scelta binaria, secca”. Anche perchè – e su questo i due leader convergono – non c’è alcuna possibilità di nuove larghe intese all’orizzonte.

“Questa destra ci porterebbe molto lontano dai valori europei. Noi abbiamo detto che il governo Draghi sarebbe stato l’unica e irrepetibile esperienza di larghe intese. Da questo voto usciremo o noi o Meloni, Salvini e Berlusconi. Noi non abbiamo alcuna intenzione di aprire altre stagioni di larghe di larghe intese: o sarà maggioranza o sarà opposizione”, dice Letta. E poi a una domanda comune sulla possibilità di un governo insieme, il segretario Pd risponde: “Lo diciamo all’unisono” e Meloni citando X Factor aggiunge ridendo: “4 sì anzi 4 no”. E poi seria: “Lo escludiamo. In una democrazia sana due persone che si combattono come noi, poi non possono ritrovare insieme. E’ il sale della democrazia”.

Un altro momento ‘caldo’ è quello sui diritti, in particolare sulle sulle adozioni di bimbi da parte di coppie omogenitoriali. Contraria Meloni perchè ‘ “un bambino ha diritto ad avere una mamma e un papà”. Ribatte Letta: “Quello che conta è l’amore”. E Meloni: “Che c’entra l’amore lo stato non norma l’amore”. E ancora Letta: “No, sei tu che così normi cosa è amore e cosa non è. Siamo su posizioni opposte”.

Infine, i temi dell’ambiente -per cui Letta accusa la destra di essere “negozionista alla Bolsonaro”- porta a un altro botta e risposta: al centro il bus elettrico della campagna elettorale del Pd. Puntare sull’elettrico non è una cosa intelligente, perchè vuole dire mettersi in mano alla Cina e intanto perchè t’ha lasciato a piedi…”. Ribatte Letta: “Non mi ha lasciato a piedi, abbiamo tre mezzi che vengono usati in modo alternativo. E’ una fake news del tuo sistema mediatico”. E “quale sarebbe?”, chiede Meloni e il segretario Pd cita alcuni quotidiani: “Libero, la Verità, il Giornale…”.

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