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Salute a rischio nelle carceri italiane?

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E’ necessario migliorare l’assistenza alle persone detenute  mediante un approccio nazionale integrato: un convegno a Torino, 18 al 20 Maggio

 

Carceri italiane poco sicure in fatto di salute? Forse, di certo sono disuguali. Le leggi attuali delegano il sistema sanitario delle carceri italiane alle ASL locali, generando così sistemi organizzativi disomogenei nei 205 Istituti Penitenziari Italiani.

 

Di tutto questo se ne parlerà al Congresso, dal 18 al 20 Maggio, organizzato dalla Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria (SIMSPe), che intende sensibilizzare proprio come la disuguaglianza dell’organizzazione rappresenti un problema. Le ASL, inoltre, non hanno né i mezzi, né il know how necessario per operare nei luoghi di restrizione della libertà. In epoca di spending review, con la sanità pubblica che subisce grossi tagli, le carceri appaiono come vittime predestinate ad appartenere ad un sistema sanitario di serie B se non di serie C. Serve dunque una cabina di regia nazionale e non una frammentazione delle organizzazioni. L’appuntamento di Torino è quindi un momento importante per portare avanti le iniziative sull’assistenza sanitaria nelle carceri.

gc 

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