Il vademecum del piccolo viaggiatore, per un’estate in salute
Dal mal d’auto alle vaccinazioni, dalla sana alimentazione ai farmaci da portare in viaggio: i consigli degli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per un’estate in salute
Per un’estate in tutta sicurezza e nella totale tranquillita’, e’ bene seguire alcune regole e alcuni consigli degli esperti. Le vaccinazioni rappresentano il metodo più efficace per prevenire malattie gravi e potenzialmente fatali. Quando si programma una vacanza all’estero, è opportuno conoscere con esattezza il proprio stato vaccinale e quali sono le vaccinazioni, obbligatorie o consigliate, richieste nello specifico Paese dove ci si intende recare.
L’attuale calendario vaccinale italiano prevede le vaccinazioni per difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, Haemophlilus Influenzae tipo B, pneumococco, meningococco C, morbillo, parotite, rosolia, influenza, varicella e papillomavirus (quest’ultimo consigliato a tutte le bambine dopo gli 11 anni). Più recentemente sono state introdotte le vaccinazioni per meningococco B e la vaccinazione quadrivalente contro i sierogruppi A,C,Y, W-135 del meningococco.
Il piano vaccinale andrà stabilito in base all’età del bambino, alla durata e al tipo del viaggio, allo stato di salute e al tempo disponibile prima della partenza. La durata della protezione determinata dall’immunizzazione è variabile e dipende anche dalle difese immunitarie di ogni singola persona.
Maggiori informazioni si possono ottenere sul sito del Ministero degli Affari Esteri: http://www.viaggiaresicuri.it/index.php?id=62 o sul sito dell’OMS
Ecco le vaccinazioni più frequenti che possono essere richieste in alcuni Paesi:
Il vaccino contro la febbre tifoide, raccomandato quando ci si rechi in zone con carenti condizioni igieniche; il tifo si contrae a seguito di ingestione di acque o cibo infettati dalla Salmonella typhi; per tale motivo, oltre al vaccino, rimane fondamentale mantenere un’adeguata igiene personale e privilegiare alimenti e acqua confezionati.
Il vaccino contro l’epatite A consigliato per chi si reca in Paesi a forte endemicità; come per la febbre tifoide, risulta molto importante per la prevenzione, attuare strette norme igieniche
La vaccinazione contro la febbre gialla malattia virale trasmessa da zanzare, presente nell’Africa Equatoriale e nell’America Meridionale, che può dar luogo a forme gravi, anche mortali. E’ obbligatoria in alcuni Paesi, il cui elenco è costantemente aggiornato dall’OMS ed è comunque consigliabile quando ci si rechi in Paesi dove sono stati segnalati dei casi. I bambini possono essere vaccinati a partire dai sei mesi di vita. Il relativo certificato è valido per 10 anni e dopo dieci giorni l’esecuzione della vaccinazione.
La vaccinazione anti tubercolare è raccomandata per chi si reca dove la malattia è diffusa. Il vaccino può essere somministrato fino dai primi giorni di vita.
La vaccinazione per meningococco dei sierogruppi A,C,Y, W-135 indicata nelle regioni dove sono più frequenti questi sierogruppi
Il vaccino contro l’encefalite giapponese è indicato solo in caso di soggiorno prolungato in zone rurali dei paesi endemici (Cina, Giappone, Filippine, India, Laos, Myanmar, Viet Nam, Corea, Nepal, Thailandia, Sri Lanka). Va reperito presso le autorità nazionali incaricate della protezione dei viaggiatori.
La Vaccinazione per l’encefalite da zecche indicata per coloro che si recano in zone endemiche dove sono segnalati casi di questa encefalite causata da un virus trasmesso con le zecche. Presente anche in molti Paesi dell’Europa Centrale
La malaria è una malattia tropicale grave e molto diffusa, trasmessa all’uomo da un protozoo attraverso la puntura di zanzare tra il tramonto e l’alba.
I sintomi della malattia sono molto vari e dipendono direttamente dal plasmodio responsabile (il più grave è quello falciparum) e dalle condizioni del soggetto. Generalmente è presente febbre a volta preceduta da brividi, mal di testa, dolori muscolari simil influenzali, non raramente anemia ed ittero. La sintomatologia può essere molto lieve ed in genere non desta apprensione. Gli episodi febbrili si ripetono a vari intervalli. Le recidive si possono verificare anche dopo dieci anni dalla infezione primaria. Il rischio di contrarre la malattia è molto variabile in relazione al paese che si visita, all’area urbana in cui si soggiorna, alla condizione dell’ambiente in cui si vive. La gravità della malattia è in relazione al plasmodio responsabile, alla resistenza del plasmodio agli antimalarici, alla precocità della diagnosi e del trattamento.
Alcune regole a cui attenersi per evitare di contrarre la malaria: