Sanremo 2023, Coma Cose: “Sul palco con la nostra fragilità”

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Roma, 28 gen. (Adnkronos) – “Cosa portiamo di nostro a Sanremo? La fragilità. I rapporti si reggono su una colonna di cristallo e la nostra canzone lo dimostra, ma è anche questo che rende tutto più umano, più vero. Siamo una coppia, questa canzone racconta non di una crisi, ma di un momento di crisi superato, ed ha avuto una gestazione abbastanza lunga perché è stato un momento anche difficile da raccontare”. Insieme nella vita e nella musica, i Coma Cose si raccontano con sincerità disarmante all’Adnkronos, togliendo ogni filtro alla vigilia della loro seconda esperienza sul palco di Sanremo, dove tornano con ‘L’Addio’ dopo aver attraversato una tempesta ed esserne usciti ancora più indissolubili.

“Nel pezzo raccontiamo un momento di una storia che va vanti da tanti anni, dove è normale per tutti avere degli alti e bassi e prendersi dei momenti per se stessi -spiegano i Coma Cose, rivelando che, dopo il Sanremo di due anni fa in cui esplosero con la loro ascoltatissima ‘Fiamme negli occhi’, hanno sentito di condividere ‘troppo’ e di dover prendere un po’ le distanze. “Ogni tanto c’è bisogno di staccarsi e vivere anche la solitudine, cercare di fare silenzio e ordine dentro se stessi per ritrovarsi, nutrirsi anche della libertà dell’altro -dice la coppia- Abbiamo capito che non bisogna per forza possedersi, e sentito il bisogno di ritrovarci prima come persone singole e poi di nuovo come coppia”.

Francesca e Fausto sono molto diversi, ma questo, assicurano, è un valore aggiunto. “Di base siamo agli antipodi a livello caratteriale. Fausto, ma questo è anche il suo bello, analizza tutto, forse troppo”, dice Francesca, alias ‘California’. “E’ vero, sono una persona abbastanza pignola, lei ha la capacità di buttarsi, ma poi centra sempre l’obiettivo e ha ragione lei”, sorride Fausto. A Sanremo tornano “come degli outsider -dicono- Tra i concorrenti ci sono artisti affermati, gente che ha fatto stadi, dischi di platino. Il pubblico di Sanremo ci conosce, ma è una sfida importante”. Il duo sente la gara, “un po’ di agonismo ‘bianco’ c’è, ma la cosa nella è che siamo uno spicchio del cerchio unico, non ci sono cose analoghe a noi e quello potrebbe essere la nostra quota”.

Il motivo del loro successo e dell’amore del pubblico “è dovuto sicuramente alla nostra storia -spiegano all’Adnkronos- Eravamo due commessi con l’idea di metterci in gioco, eravamo anche in là con gli anni, e questo ha pagato, il fatto che la gente si rivedesse in un percorso non canonico. Siamo stati premiati, vuol dire che le canzoni che facciamo riescono ad avere un linguaggio che interessa, che piace, perché magari qualcuno ci si rivede”.

Sulla performance all’Ariston, e il look -sempre molto importante nelle loro esibizioni, “ci stiamo lavorando, è una cosa che ci piace molto fare, per noi è importante. E’ comunicare visivamente con il corpo il dialogo che c’è tra di noi sul palco. Sarà un dialogo tra noi, e anche il look farà parte del racconto”. Insomma, la scelta di ‘L’Addio’ per Sanremo nasce dal fatto che, tra le varie canzoni dell’album, questa “era quella che raccontava meglio il distacco -concludono i Coma Cose- ma in realtà è una promessa d’amore: l’addio non è mai stata una cosa presa in considerazione”.

(di Ilaria Floris)

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