**Covid: atti inchiesta, Fontana ‘stupito che dopo arrivo militari niente zona rossa’**

Condividi questo articolo:

Milano, 6 mar. (Adnkronos) – “Noi credevamo nella realizzazione della zona rossa, che poi sarebbe stata utile non so dire, però a Codogno aveva funzionato. La nostra proposta è stata quella di istituire la zona rossa, il 3 marzo 2020 abbiamo fatto presente al Comitato tecnico scientifico quali erano le nostre indicazioni, tra l’altro condivise anche da Brusaferro”. Lo riferisce il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana sentito dai magistrati di Bergamo che hanno indagato sulla mancata zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano Lombardo, in Val Seriana.

“Il 4 marzo 2020 venne da noi il ministro Speranza, a cui Gallera fece presente le nostre indicazioni; il ministro rispose che ne avrebbe parlato a Roma. Il 5 marzo 2020 arrivarono i militari e quindi ormai credevamo che era tutto pronto per la chiusura. Il 6 marzo 2020 stranamente non si chiede e il 7 marzo 2020 il presidente del Consiglio emanava il provvedimento con il quale la Lombardia diventava zona arancione” aggiunge a verbale il 29 maggio.

“La nostra indicazione al Comitato tecnico scientifico era di ricomprendere nella zona rossa anche il Comune di Albino. La nostra non era una scelta politica, ma tecnica. Ricordo che fu Demicheli che ci disse che nella zona di Alzano stava nascendo un focolaio. Mi sono stupito che dopo l’arrivo dei soldati e carabinieri non si è più fatta la zona rossa” conclude Fontana.

Questo articolo è stato letto 1 volte.
Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net