‘Quella scuola deve chiudere’. Pericolo di elettrosmog: tumori rari tra i bambini
Secondo un medico di Ercolano, la scuola Media ‘Ungaretti’ deve essere chiusa. In quella zona troppi tumori al cervello ai bambini: pericolo elettrosmog
La scuola media ‘Giuseppe Ungaretti’ di via Case Vecchie a Ercolano deve chiudere: rappresenta un pericolo per i bambini che la frequentano. ‘Da scienziato, mi sento di affermare che quella scuola dovrebbe essere chiusa. Almeno fino a quando non saranno portati a termine tutti i rilievi e monitoraggi sulla qualità dell’aria e sull’emissione di onde elettromagnetiche’, afferma il professor Gerardo Ciannella, direttore dell’Unità di Medicina Preventiva dell’ospedale Monaldi di Napoli e docente di Tisiologia e Medicina del Lavoro.
Negli studi effettuati dal professor Ciannella è emerso nella zona dove è situata la scuola, diversi bambini si sono ammalati di rare neoplasie cerebrali: il medico trova la causa nella presenza dell’elettrodotto che attraversa quell’area con cavi e tralicci a pochi metri dalle abitazioni.
‘Nell’ambito della ricerca effettuata a San Vito, è emersa un’incidenza anomala relativa a tumori al cervello e leucemie – dice il professor Ciannella – In particolare, sono stati riscontrati casi di neuroglioblastoma, un tumore rarissimo tra i ragazzi minori di 14 anni. Si tratta di una patologia che, secondo i più recenti studi internazionali, può essere correlata alle radiazioni elettromagnetiche dei cavi dell’alta tensione. Il nesso tra malattia e l’elettromagnetismo ha una causalità scientificamente accertata: in casi del genere, i bambini sono maggiormente a rischio perché la loro teca cranica non è ancora completamente sviluppata e quindi, essendo più sottile, protegge meno la massa cerebrale al suo interno’.
‘In assenza di risposte dal Comune – commenta Ciannella – ho inoltrato la mia richiesta all’Arpac. I cavi dell’elettrodotto passano a meno di cinquanta metri dal tetto della scuola e non si conoscono i reali valori della potenza emessa dall’impianto: anche solo in via precauzionale, quell’istituto va chiuso. Il rischio è troppo alto, i giovanissimi studenti sono esposti almeno sei ore al giorno a queste radiazioni. Stiamo parlando di inquinamento elettromagnetico: un nemico invisibile che non puzza, ma che colpisce lo stesso. In casi del genere, l’unica soluzione definitiva per eliminare i rischi sarebbe interrare i cavi dell’alta tensione. Non chiedo di arrivare a questo, ma che almeno si faccia un serio monitoraggio della qualità dell’aria intorno all’elettrodotto e delle onde emesse dall’impianto’.