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Scoperta molecola che frena infarto

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Prevenire l’infarto si puo’, grazie ad una molecola capace di bloccare l’attacco attacco di cellule infiammatorie alla placca responsabile dell’attacco cardiaco

 

Fermare l’infarto (meglio, prevenire) si può. Alcuni ricercatori italiani dell’Università Cattolica di Roma, coordinati da Filippo Crea, hanno scoperto una ‘molecola-freno’ che potrebbe divenire una chiave per prevenire gli attacchi cardiaci. La molecola, infatti, sarebbe in grado di ridurre il rischio che la placca di arteriosclerosi (una formazione nociva che si presenta sui grossi vasi sanguigni di soggetti a rischio) si rompa arrestando il flusso di sangue al cuore.

Secondo la scoperta, che sarà pubblicata sulla rivista Basic Research in Cardiology, la molecola dovrebbe rendere inoffensive cellule con proprietà infiammatorie che favoriscono la rottura della placca.

Cerchiamo insieme di capire qualcosa in più. Che cos’è l’arteriosclerosi? È un ‘Processo alterativo sistematico a carico delle arterie, che vanno incontro a modificazioni morfologiche e strutturali di tipo degenerativo (allungamento, tortuosità, perdita di elasticità, ispessimento uniforme della parete e, dal punto di vista istologico, sclerosi, degenerazione ialina e mucoide, calcificazione), con caratteri e distribuzione diversa a seconda del calibro arterioso. Tutte queste modificazioni si instaurano in modo graduale interessando diversamente, con il progredire dell’età, tutti i soggetti. Nell’ambito dell’arteriosclerosi, con criteri non sempre univoci, si distinguono vari quadri clinici e anatomo-patologici quali la sclerosi di Mönckeberg, degenerazione e calcificazione della tunica media delle arterie di medio calibro e l’aterosclerosi’ (Definizione Traccani). Spesso questo processo di infiammazione cronica delle arterie si associa alla formazione di una placca, un ispessimento dello strato più interno delle arterie dovuto principalmente all’accumulo di grasso e di tessuto.  Tale placca, anche a causa di un attacco di cellule infiammatorie, potrebbe rompersi, portando all’infarto.

 

Gli studiosi, però, hanno scoperto che le cellule  infiammatorie a ridosso della placca sono dotate di un freno molecolare, la molecola “CD31” che ne contiene l’azione nociva. Grazie a questa scoperta possono essere sviluppati farmaci che potenzino l’efficacia di CD31.