Pacchetto Clima, Wwf: un lavoro insoddisfacente

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Il Wwf crede che i target fissati con il pacchetto clima 2030 siano troppo poco ambiziosi e poco coraggiosi

 

Questa notte l’Unione Europea ha raggiunto un accordo sul pacchetto clima 2030. Si prevede una riduzione obbligatoria delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2030, nell’insieme dell’Ue rispetto ai livelli del 1999, e aumento al 27% della quota di energia pulita, sulla produzione totale. Target al 27% anche per l’incremento dell’efficienza energetica.

Ma gli obiettivi non soddisfano proprio tutti: ‘i target definiti stanotte sono completamente inadeguati. I leader europei stanno sacrificando il nostro futuro sull’altare della politica’, ha commentato Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia.  ‘E’ un risultato debole, al di sotto di quanto ci si aspettava dall’Unione Europea in vista dell’accordo globale sul clima quello raggiunto ieri notte dal Consiglio dell’Unione Europea che ha approvato la struttura del Pacchetto Clima ed Energia per il 2030, prevedendo ‘almeno il 40%’ di riduzione delle emissioni di gas serra, ‘almeno il 27%’ di energia rinnovabile (obiettivo obbligatorio a livello comunitario) e ‘almeno il 27%’ di efficienza energetica (obiettivo indicativo, non obbligatorio)’.

 Un buon pacchetto sul clima ‘avrebbe rappresentato anche un’opportunità di futuro per i cittadini europei, che da obiettivi più ambiziosi avrebbero tutto da guadagnare’. Questo, invece, ‘sembra destinato a mantenere gli interessi acquisiti dalla vecchia economia, a spese del benessere dei cittadini e delle industrie lungimiranti. I grandi inquinatori saranno lieti, perché non è stato dato un segnale significativo per aumentare il costo dell’inquinamento’, continua Mariagrazia Midulla.

 

‘I prossimi mesi saranno cruciali per evitare le peggiori conseguenze di questa decisione. La Ue dovrà rivedere i suoi obiettivi verso l’alto, come chiediamo di fare anche agli altri paesi nell’ambito delle trattative alle Nazioni Unite. Una politica europea è necessaria, al di là degli sforzi dei singoli stati membri, anche per evitare che i problemi di alcuni Paesi si perpetuino, invece di armonizzarsi con l’orizzonte europeo’.

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