Crolla il prezzo del petrolio e sale il Pil…

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Ad un crollo del prezzo del petrolio corrisponde un aumento del Pil… perché?

 

Il crollo del prezzo del petrolio è un respiro di sollievo per i paesi importatori: è un punto di partenza possibile per tornare a crescere. ‘Per ogni dieci dollari in meno nelle quotazioni del petrolio, il Pil mondiale aumenta di circa lo 0,5 per cento grazie al maggior reddito disponibile per i consumatori’, si legge su Il Fatto Quotidiano.

Il crollo del prezzo del petrolio non può, ovviamente, non avere ripercussioni anche in Italia. Nel Bel Paese, infatti, la quotazione Platts della benzina, secondo l’ultima rilevazione dell’Unione petrolifera, da metà luglio ad oggi, ha mostrato una riduzione di circa 11,1 centesimi e il prezzo industriale, il costo al netto delle tasse, al 27 novembre, era già sceso di circa 10,6 centesimi. Analogo discorso vale per il gasolio. Complessivamente, i prezzi alla pompa nel periodo luglio-novembre 2014 sono scesi mediamente di 13 centesimi.

 

A pesare maggiormente, infatti, sul prezzo della benzina che non sembra mostrare crolli decisivi è Iva, accise e balzelli vari. ‘La solita costosa struttura oligopolistica della raffinazione e distribuzione – si legge sempre su Il Fatto Quotidiano, nell’articolo di Fabio Scacciavillani-  impedisce un effetto più incisivo, ma un’ulteriore ribasso dovrebbe essere ormai solo questione di tempo. Sperando che al governo non contemplino ulteriori gabelle’.

gc

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