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Sergio Mattarella: rispettare Costituzione significa rispettare ambiente

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Vediamo insieme i punti principali trattati da Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento. Il Presidente non ha dimenticato il rispetto dell’ambiente

Sergio Mattarella si è insediato: al via il settennato come Presidente della Repubblica. Promette che sarà arbitro imparziale che garantirà il rispetto delle leggi e della costituzione.

Diversi gli argomenti trattati nel discorso di insediamento: dalla crisi, che ‘Ha aumentato le ingiustizie. Ha generato nuove povertà’ alla mancanza di lavoro, alla lotta alla mafia e alla corruzione. Dalla volontà di avvicinare le istituzioni ai cittadini, anche grazie alle nuove tecnologie, alla necessità che il ‘consolidamento finanziario si accompagni una robusta iniziativa di crescita, da articolare innanzitutto a livello europeo’ e alla ‘necessità di superare la logica della deroga costante alle forme ordinarie del processo legislativo, bilanciando l’esigenza di governo con il rispetto delle garanzie procedurali di una corretta dialettica parlamentare. Come è stato più volte sollecitato dal Presidente Napolitano, un’altra priorità è costituita dall’approvazione di una nuova legge elettorale, tema sul quale è impegnato il Parlamento.’

Non dimentica di mostrare solidarietà alle piccole, medie e grandi imprese, che ‘che, tra rilevanti difficoltà, trovano il coraggio di continuare a innovare e a competere sui mercati internazionali’.

Un pensiero va anche all’ambiente: a quel territorio italiano, un ‘tesoro’, da rispettare e amare. Quelle due parole ‘tesori ambientali’, celano numerosi spunti e, speriamo, anche diversi impegni: l’Italia è un Paese, per posizione e conformazione, ricco territorialmente; ben predisposto al turismo e al commercio. Ci auguriamo che tutto questo venga riscoperto e valorizzato nei prossimi 7 anni.

 

Di seguito vi riportiamo parte del discorso, che, secondo il nostro parere, ben sintetizza il pensiero del nuovo Presidente della Repubblica:

‘Nel linguaggio corrente si è soliti tradurre il compito del capo dello Stato nel ruolo di un arbitro, del garante della Costituzione.

E’ una immagine efficace.

All’arbitro compete la puntuale applicazione delle regole. L’arbitro deve essere – e sarà – imparziale.
I giocatori lo aiutino con la loro correttezza.

Il Presidente della Repubblica è garante della Costituzione.

La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste, peraltro, nella sua applicazione. Nel viverla giorno per giorno.

Garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro.

Significa riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro.

Significa promuovere la cultura diffusa e la ricerca di eccellenza, anche utilizzando le nuove tecnologie e superando il divario digitale.

Significa amare i nostri tesori ambientali e artistici.

Significa ripudiare la guerra e promuovere la pace.

Significa garantire i diritti dei malati.

Significa che ciascuno concorra, con lealtà, alle spese della comunità nazionale.

Significa che si possa ottenere giustizia in tempi rapidi.

Significa fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni.

Significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità.

Significa sostenere la famiglia, risorsa della società.

Significa garantire l’autonomia ed il pluralismo dell’informazione, presidio di democrazia.

Significa ricordare la Resistenza e il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono l’Italia dal nazifascismo.

Significa libertà. Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nella sfera personale e affettiva.

Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità.
La lotta alla mafia e quella alla corruzione sono priorità assolute.

La corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile.

Divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini.

Impedisce la corretta esplicazione delle regole del mercato.

Favorisce le consorterie e penalizza gli onesti e i capaci.

L’attuale Pontefice, Francesco, che ringrazio per il messaggio di auguri che ha voluto inviarmi, ha usato parole severe contro i corrotti: «Uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini».

E’ allarmante la diffusione delle mafie, antiche e nuove, anche in aree geografiche storicamente immuni. Un cancro pervasivo, che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti.

Dobbiamo incoraggiare l’azione determinata della magistratura e delle forze dell’ordine che, spesso a rischio della vita, si battono per contrastare la criminalità organizzata.

Nella lotta alle mafie abbiamo avuto molti eroi. Penso tra gli altri a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Per sconfiggere la mafia occorre una moltitudine di persone oneste, competenti, tenaci. E una dirigenza politica e amministrativa capace di compiere il proprio dovere.

Altri rischi minacciano la nostra convivenza.

Il terrorismo internazionale ha lanciato la sua sfida sanguinosa, seminando lutti e tragedie in ogni parte del mondo e facendo vittime innocenti.

Siamo inorriditi dalle barbare decapitazioni di ostaggi, dalle guerre e dagli eccidi in Medio Oriente e in Africa, fino ai tragici fatti di Parigi.’

Un discorso, quello del neo Presidente della Reppubblica, essenziale e di sostanza, che fa ben sperare. Siamo convinti, infatti, che siano proprio essenzialità e sostanza gli ingredienti principali per un mondo ecosostenibile. E noi ci auguriamo che un mondo più attento all’ambiente, al rispetto delle persone e alla qualità della vita sia obiettivo principale del lavoro di Sergio Mattarella.

 

gc

 

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