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Mare: sempre piu’ dura la vita per delfini e balene

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Il Wwf lancia l’allarme: per molti dei mammiferi del mediterrano, come i delfini, le condizioni di vita si fanno sempre più dure. E sono le attività dell’uomo a mettere in pericolo alcuni degli animali più belli che popolano i nostri mari

Il Wwf lancia l’allarme: per molti dei mammiferi del mediterrano, come i delfini, le condizioni di vita si fanno sempre più dure. E sono le attività dell’uomo a mettere in pericolo alcuni degli animali più belli che popolano i nostri mari. 

"Le prospettive per la vita dei cetacei nel Mediterraneo non sono ottimali: anche se alcune specie non suscitano particolari preoccupazioni, altre, come il delfino comune, purtroppo sono in pessime condizioni". Ad affermarlo è il responsabile del Programma Mare del Wwf, Marco Costantini interpellato in merito a uno studio messicano che ha mappato le aree fondamentali per la salute dei mammiferi marini.

A creare i maggiori pericoli per i cetacei è l’attività di pesca illegale: "Le reti da posta ’derivanti’, le cosiddette spadare, impattano sui cetacei in una maniera drammatica soprattutto in Calabria e in Sicilia e per questo paghiamo delle multe salatissime alla Comunità Europea", ha continuato il responsabile Wwf.

"A parte ciò, la prima causa di mortalità per le balene – ha spiegato – è l’impatto con le navi, per questo motivo il Wwf insieme a Costa Crociere ha creato a bordo delle navi una comunicazione ad hoc che, come l’onda verde del semaforo, serve per informare le altre navi della presenza di balene in superficie".

"Sono varie le aree del Mare Nostrum dove sono presenti i mammiferi marini – ha continuato Costantini – oltre al Santuario Pelagos, l’area di mare tra Francia, Italia, Corsica e Sardegna, sono state avvistate colonie di tursiopi (delfini) nell’alto Adriatico, balene nel canale di Sicilia, capodogli nel mar Egeo e perfino delle orche nel tratto di mare tra Atlantico e Mediterraneo".

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