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Leishmaniosi: sintomi, prevenzione e terapia

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Metodi di prevenzione, sintomi e terapia della leishmaniosi, una malattia a lento decorso cronico, molto difficile da curare

Il caldo non è ancora finito e le malattie tipiche della stagione più afosa sono ancora in agguato. Anche per quanto riguarda il vostro amico a 4 zampe: se i colpi di calore ora si fanno più rari, quello che preoccupa anche in questo periodo è la Leishamniosi, una malattia trasmessa dai pappataci, insetti simili a una piccola zanzara presenti in alcune zone del nostro Paese, soprattutto nel centro-sud e lungo i litorali.

Ad aiutarci a capire cos’è, quali sono i sintomi, le cause e come prevenirla e curarla è l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Milano, che ha diffuso una campagna d’informazione.

La leishmaniosi è una malattia a lento decorso cronico, molto difficile da curare. Vi sono “zone endemiche”, cioè zone in cui la malattia è radicata nel territorio, e “zone non endemiche” considerate non a rischio. Per quanto riguarda l’Italia, i pappataci vivono lungo le aree della costa tirrenica, ionica e adriatica del centro-sud Italia così come in Sicilia, Sardegna e isola d’Elba a clima tipicamente mediterraneo. Nell’ultimo decennio, a causa delle mutate condizioni climatico-ambientali, si è assistito a un aumento del numero di cani infettati dai pappataci e di conseguenza ad una diffusione della leishmaniosi anche nelle aree considerate in passato “non a rischio”. Allo stato attuale, anche le regioni costiere e collinari del medio versante adriatico (Marche ed Emilia Romagna e molte aree collinari prealpine e preappenniniche delle regioni del Nord Italia (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli) possono essere a rischio leishmaniosi.

Quando Il cane viene punto, diventa a sua volta portatore del parassita e il periodo di incubazione è molto variabile: può durare anche vari anni. Il cane “positivo” alla Leishmania si trasforma in un serbatoio di parassiti, in grado di contaminare sia gli altri cani sia l’uomo. La puntura del flebotomo non causa la malattia sempre, ma solo in una certa percentuale di ospiti. La variabilità di risposta all’infezione dipende principalmente dalle difese immunitarie del cane e negli esemplari più fragili il parassita si diffonde all’interno del corpo, raggiungendo i linfonodi, il midollo osseo, e la milza (oltre che la cute).

 

Fattori predisponenti

Esistono predisposizioni di razza legate a fattori genetici come per i boxer.Altre razze, come il Cirneco dell’Etna, sono resistenti o immuni. Gli esemplari anziani sono spesso soggetti immuno-depressi  e quindi più esposti alla malattia.Incide molto anche lo stile di vita.

 

Sintomi

Lesioni cutanee, anoressia e/o perdita di peso, linfoadenopatia locale o generalizzata, splenomegalia, lesioni oculari, epistassi, zoppia, anemia, insufficienza renale, diarrea.

 

Terapia

Negli ultimi anni i periodi di trattamento si sono prolungati in seguito alla resistenza del parassita contro i farmaci più comunemente utilizzati. Alla luce di queste informazioni, si dovrebbero utilizzare farmaci diversificati, sia nel cane che nell’uomo, per prevenire la comparsa di questa resistenza.

 

gc

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animali, cani, Leishmaniosi

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