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Scavi di Pompei, dov’e’ la cordata straniera che doveva gestirli?

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Ecoseven.net ha interpellato la Giunta regionale e l’Unione degli industriali di Napoli per sapere se c’è ancora davvero la possibilità che una cordata straniera entri nella gestione del sito archeologico di Pompei-Ercolano. Per ora bocche cucite e mancano le assunzioni e i soldi per mantenere aperto durante le festività …

E’ uno di quei casi che appassiona tutto il mondo. Il suo nome richiama la storia universale dell’umanità, l’arte antica e un patrimonio millenario del quale ancora non si ha piena consapevolezza. Gli scavi di Pompei sono uno dei siti archeologici più conosciuti al mondo, più invidiati all’Italia. A Luglio Ecoseven.net, come altri giornali on line e cartacei, pubblicò la notizia che a Pompei ed Ercolano erano pronte due cordate straniere per gestire il patrimonio archeologico della zona. Le cordate in campo sarebbero state una francese, accreditata per buona e quasi vincente, persino con la partecipazione del figlio dell’inquilino numero ’uno’ dell’Eliseo, e una americana; ma in entrambi i casi si sarebbero affinacate ad un gruppo di imprenditori napoletani che sta lavorando su questo presso l’Unione Industriali.

Ora, passata l’estate Ecoseven.net si è messo alla ricerca di questa fatidica cordata straniera che tante polemiche e critiche ha causato negli scorsi mesi sulle colonne dei giornali. Le bocche sono cucite, sia presso la Giunta regionale guidata dal governatore Caldoro che presso l’Unione degli industriali di Piazza dei Martiri a Napoli. Che fine ha fatto la cordata di imprenditori e uomini della finanza pronti a gestire il patrimonio archeologico più visitato d’Italia?

Al momento possiamo solo dire che sul capitolo Pompei c’è un’intesa che risale al mese di febbraio con il Ministero dei Beni Culturali e il Commissario europeo alle Politiche regionali con un investimento pari a 105 milioni di euro ed un piano degli industriali napoletani sul quale – ci riferisce l’ufficio stampa della Giunta della Regione Campania – "la Regione è pronta a dare il suo contributo". Di più al momento non è dato sapere. Abbiamo chiesto all’Unione degli industriali se è previsto un piano di collaborazione con una cordata straniera ma non è dato sapere. Nel frattempo su Pompei si abbattono le ire dei sindacati che qualche giorno fa hanno diramato un comunicato dove si lamentano di due fatti fondamentalmente: l’impossibilità di portare avanti un programma per le assunzioni nell’area archeologica, fortemente messa in pericolo dall’approvazione e l’entrata in vigore della Manovra economico – finanziaria e poi la ’scomparsa’ dei 105 milioni di euro, fondi europei veicolati dal Ministero retto da Giancarlo Galan.

Mentre si attende qualche altra notizia sul destino di questa cordata straniera, la notizia invece del rischio di chiusura nei festivi dei siti di Pompei ed Ercolano (per esaurimento budget del Ministero dei Beni culturali) è la ciliegina sulla torta. Ne parleremo ancora, non ci fermeremo qui. (michele guerriero)

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