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Il futuro delle agroenergie, la sintesi del documento (riservato) del Ministero dell’agricoltura

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All’attenzione degli uffici del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali c’è uno specifico documento di indirizzo per impostare il futuro sviluppo della produzione di energia attraverso lo smaltimento delle biomasse

 
 
 
Si chiamano “agroenergie”: prodotti energetici realizzati attraverso lo smaltimento dei rifiuti agricoli, come le biomasse. Materiali “puliti”, che permettono di “riciclare” – di fatto – ciò che dai processi di coltivazione viene escluso. Da qualche tempo sono al centro del dibattito, con il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali a spingere affinché prendano sempre più piede. Ultimo segnale, il messaggio inviato dal ministro Saverio Romano al Salone internazionale del florovivaismo che si è tenuto a Padova nei giorni scorsi.
 
 
 
Romano ha ricordato come sia fondamentale lo sviluppo delle agroenergie, per due motivi fondamentali: costituiscono una produzione di energia “rinnovabile” e a costo zero, in quanto ricavata dagli scarti dei processi agricoli; rappresentano un importante possibilità di integrazione del reddito per gli agricoltori, che altrimenti di solo commercio agricolo non vivono e necessitano di sovvenzioni pubbliche. Ma c’è dell’altro, contenuto in un documento di indirizzo allo studio degli uffici del Ministero di via XX settembre.
 
 
 
Il fascicolo prevede un “Piano nazionale di azione” che passa lungo alcune direttrici: incentivi all’utilizzo del fotovoltaico in agricoltura, con un intervento normativo che punti ad agevolare l’installazione di piccole serre con cui sfruttare la luce solare; recupero delle aree agricole dismesse, attraverso proprio lo smaltimento delle biomasse a uso energetico; spinta all’utilizzo del biometano, il carburante che viene prodotto grazie alle sostanze organiche poste in assenza di ossigeno; proposta di puntare sull’utilizzo di “biochar” (un tipo di terriccio che è in grado di trattenere e poi rilasciare una maggiore quantità di sostanze nutritive necessarie alle piante). Sullo sfondo la prospettiva è quella di utilizzare le agroenergie anche per migliorare la situazione dell’inquinamento nel nostro Paese, anche alla luce del “pacchetto clima” o pacchetto “20-20-20” riguardante le emissioni di Co2. (Giacomo Gallo)
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