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Serve un patentino anche per coltivarsi l’orto?

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Rame e Zolfo vietati: l’orto è a rischio? Per accedere ad alcuni semplici agrofarmaci serve un patentino, ma molte regioni non organizzano corsi o escludono gli ‘hobbisti’

Orti e giardini a rischio: è l’allarme lanciato da Compag. Tutti coloro che hanno il pollice verde avranno seri problemi a coltivare l’orto o a curare il giardino. Questo perché nessuno più darà loro ciò che hanno sempre trovato in libera vendita, compresi quel solfato di rame e quello zolfo ritenuti idonei nelle colture biologiche.

Infatti ora serve un patentino per acquistare gli agrofarmaci e per ottenerlo bisogna seguire un corso. Il patentino, secondo il Compag  (Federazione Nazionale Commercianti di Prodotti per l’Agricoltura) sarebbe ‘una richiesta legittima, giusta in quanto tale, oltre che perché di valenza europea’, purtroppo la macchina organizzativa e buriocratica delle regioni è ancora ferma o procede in maniera poco efficace. Su un milione e mezzo di aziende agricole solo trecento mila sono in possesso di patentino, spiega la Compag. 

‘Per coprire l’inammissibile inadempienza – si legge in una nota –  qualche Regione ha pensato bene di correre ai ripari attivando una macchina burocratica che sfiora il ridicolo e che pretende di tracciare l’acquisto di ogni singolo prodotto, fino allo scorso novembre in libera vendita, con carta di identità, autodichiarazione di utilizzo, codice fiscale… carte su carte che nessuno mai leggerà o valuterà. Qualche altra Regione ha stretto ancor più le maglie del ‘no’ agli hobbisti impedendo l’acquisto di rame e zolfo oltre la confezione da chilo’.

Il problema per chi coltiva l’orto per passione è l’impossibilità di accedere al patentino e quindi a questi semplici agrofarmaci. Gli hobbisti non vengono considerati e a loro è impedito di frequentare i corsi per ottenere i patentini. 

Altre regioni, spiega la Compag, ‘non si sono limitate a ridurre il quantitativo di prodotto acquistabile, a ignorare i milioni di hobbisti o ad alimentare una montagna di inutili scartoffie burocratiche: ai corsi non hanno proprio pensato, rispondendo con un nulla di fatto su tutta la linea’.

‘Stando così le cose, ad oggi anche la passione per il giardinaggio o per l’orto è diventata un divieto’, spiega la Compag.

‘Non è corretta nemmeno la distinzione tra amatore e utilizzatore professionale, distinzione che autorizza erroneamente talune Regioni a penalizzare l’hobbista. Il corso è uno, unico, uguale. L’unica distinzione ammissibile – per legge –  dovrebbe essere tra persona in possesso di patentino in quanto formata e persona priva di patentino in quanto non formata. Esattamente come avviene per la patente di guida, per la licenza di pesca o per quella di caccia: il rilascio non è legato ad alcuna motivazione privata o professionale, ma ad una idoneità che deve rispondere a parametri fisici, psicologici, conoscitivi’.

Sette regole per avere anche in citta’ un orto sano e bello, che dona frutti in abbondanza.

 

 

 

 

 

 

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Compag, patentino, rame, zolfo

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