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Una sposa di sale

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Un’artista immerge un abito nel Mar Morto e quello diventa un’opera artistica pazzesca, ricoperta di cristalli di sale

Nel luogo più basso della Terra, ovvero il Mar Morto, l’artista israeliana Sigalit Landau ha sperimentato qualcosa di pazzesco, che unisce l’arte al sale, trasformando un oggetto in qualcosa di mai visto. La sua idea è stata quella di immergere un abito in mare e lavorare insieme a Yotam From per fare un reportage fotografico di come questo abito si sarebbe trasformato nel tempo, cambiando consistenza e colore – è passato dal nero al bianco.

La serie di fotografie fanno parte di un progetto che si chiama Salt Bride (ovvero «la sposa di sale») e sono state messe in mostra presso la galleria d’arte Marlborough Contemporary di Londra.
L’abito che è stato usato ricorda il tradizionale abito chassidico indossato da un personaggio nel testo di teatro yiddish The Dybbuk – il testo, scritto da S. Ansky tra il 1913 e il 1916, racconta di una sposa posseduta da un demonio che viene esorcizzato.

L’opera Salt Bride vuole esplorare i temi della morte e del cambiamento, concentrandosi sulla maniera in cui il Mar Morto ha alterato l’aspetto del vestito: il progetto fotografico è composto da otto fotografie scattate durante questa trasformazione – non è la prima volta che quest’artista interagisce con il Mar Morto, in passato ci aveva immerso altri elementi e aveva addirittura creato un’installazione galleggiante con delle angurie.

In questo caso, il particolarissimo mare in questione ha trasformato un vestito da simbolo associato con la morte, il male e la follia in un abito da sposa, combinandosi con la stoffa al fine di cambiare il tempo e il significato di quell’oggetto.

Sigalit Landau ha detto che la magia di questo luogo che lei ha imparato a conoscere nel corso degli anni, rimane sempre lì, in attesa. E allora speriamo che lei continui a coglierla.

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