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È “Canapamania”. Coldiretti: +200% in 3 anni

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La ricerca della naturalità nell’abbigliamento, nell’alimentazione e in generale l’affermarsi di stili di vita più ecologici ha favorito la diffusione della canapa

Con una crescita del 200% dei terreni coltivati a livello nazionale in soli tre anni, si può parlare a ragione di “Canapamania”. La canapa ha riscosso infatti successo in molti campi: dai tessuti alla pasta, dalla birra ai cosmetici, dalla carta ai saponi, dai biscotti al pane ma anche detersivi, vernici o addirittura mattoni per la bioedilizia.

Lo spiega Coldiretti in occasione della storica entrata in vigore, dal 14 gennaio 2017, della legge numero 242 del 2 dicembre 2016 recante ‘Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa’ resa necessaria per superare le diffidenze del passato e sostenere il boom in atto in Italia.

Secondo Coldiretti, “la ricerca della naturalità nell’abbigliamento, nell’alimentazione e in generale l’affermarsi di stili di vita più ecologici ha favorito la diffusione della canapa, che è particolarmente versatile negli impieghi ma anche in grado dal punto di vista colturale è a basso impatto ambientale, contribuisce alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità.

Alla canapa è stata dedicata un’intera manifestazione, Canapa Mundi – Fiera Internazionale della Canapa, al Pala Cavicchi di Roma, dal 17 al 19 febbraio, giunta alla sua terza edizione e organizzata dall’Associazione Culturale Tuanis.

Dalla canapa, ha spiegato Coldiretti, si ottengono eco-mattoni da utilizzare nella bioedilizia che, oltre a garantire un’alta capacità isolante, sia dal caldo che dal freddo, assorbono anche CO2 ma c’è pure il pellet di canapa per il riscaldamento che assicura una combustione pulita.

Numerosi gli impieghi in campo alimentare, dai biscotti e dai taralli fino al pane di canapa, dalla farina di canapa all’olio, le cui proprietà benefiche sono state riconosciute dal ministero della Salute, dall’Oms e da numerose ricerche. Il seme di canapa e gli alimenti derivati contengono, infatti, proteine che comprendono tutti gli aminoacidi essenziali, in proporzione ottimale e in forma facilmente digeribile. Dalla canapa – precisa la Coldiretti – si ricavano inoltre tessuti naturali ottimi sia per l’abbigliamento, poiché tengono fresco d’estate e caldo d’inverno, sia per l’arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra.

“Il boom della coltivazione della canapa è un’ottima dimostrazione della capacità delle imprese agricole di scoprire e sperimentare nuove frontiere e soddisfare i crescenti bisogni dei nuovi consumatori”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “proprio da queste esperienze di green economy si aprono opportunità di lavoro nelle campagne che possono contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica ed occupazionale del paese”.

Fortunatamente ora la canapa non è così malvista come negli anni passati, quando veniva combattuta per la lotta agli stupefacenti.

“Oggi – continua la Coldiretti – la consapevolezza dell’esigenza di creare un quadro legislativo di minore rigidità che possa valorizzare le caratteristiche distintive della canapa italiana ha portato finalmente alla creazione di un quadro legislativo che può valorizzare le caratteristiche distintive della canapa in Italia dove – conclude la Coldiretti – si sta verificando una rapida diffusione della coltivazione dalla Puglia al Piemonte, dal Veneto alla Basilicata, ma anche in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna”.

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canapa, coldiretti

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