Un terzo della frutta e della verdura che mangiamo è contaminata da pesticidi. I nuovi dati di Legambiente

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Cresce l’uso di pesticidi, ma per fortuna anche la superficie coltivata in maniera biologica

Il 36,4% della frutta che finisce sulle nostre tavole è contaminata da almeno un pesticida. Secondo un rapporto di Legambiente, ad esempio, nel the verde sono state riscontrate 21 differenti sostanze chimiche, 20 nelle bacche, da 7 a 9 in uva e vino.

Non significa che questi prodotti siano fuori dalle norme: solo una piccola percentuale le supera (si tratta del 1,2% nel 2015, contro lo 0,7% nel 2014).

Nell’agricoltura italiana è calato l’utilizzo di prodotti chimici del 10% tra il 2010 e il 2013, ma nel 2014 è tornato a crescere. L’Italia si piazza al terzo posto in Europa nella vendita di pesticidi (con il 16,2%), dopo Spagna (19,9%) e Francia (19%), piazzandosi però al secondo posto per l’impiego di fungicidi.

La buona notizia è la crescita del biologico, che tra il 2014 e il 2015 è cresciuto, in termini di superficie agricola coltivata, del 7,5%; una nicchia sempre più forte.

“Lo studio presentato oggi – ha dichiarato la presidente di Legambiente Rossella Muroni – evidenzia in modo inequivocabile gli effetti di uno storico vuoto normativo: manca ancora una regolamentazione specifica rispetto al problema del simultaneo impiego di più principi attivi sul medesimo prodotto. Da qui la possibilità di definire “regolari”, e quindi di commercializzare senza problemi, prodotti contaminati da più principi chimici contemporaneamente, se con concentrazioni entro i limiti di legge”.

Ecco come pulire a fondo frutta e verdura per togliere i pesticidi.

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