Isole italiane alimentate al 100% da fonti rinnovabili? È possibile!

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L’opinione di Greenpeace sul nuovo decreto che avvia la transizione energetica sulle piccole isole

Lo scorso 6 maggio il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato un decreto legge che avvia la transizione energetica sulle piccole isole italiane, fissando obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili. Gli incentivi, che fino ad oggi hanno sostenuto l’uso di idrocarburi, vengono progressivamente spostati sulle fonti verdi, e si prevede anche l’ammodernamento della rete.

Uno sforzo sollecitato da tempo da Greenpeace: “abbiamo sempre avuto la convinzione che le isole minori italiane – quelle non connesse alla rete elettrica nazionale – non dovessero continuare a produrre la quasi totalità della loro energia dal petrolio. Soprattutto perché “baciate” in abbondanza da sole e vento”, spiega Luca Iacoboni, campaigner Energia e clima

“Durante gli ultimi due anni di campagna su questo tema, migliaia di persone si sono schierate al nostro fianco, chiedendo che Solarnia – la nostra isola ideale 100 per cento rinnovabile – diventasse realtà”, prosegue Iacoboni.

Il responsabile di Greenpeace ritiene il decreto un “bel passo avanti”, ma è cosciente che di strada da fare ce ne sia ancora: “nel decreto infatti non c’è traccia di un obiettivo di lungo periodo per arrivare a isole 100 per cento rinnovabili, una tappa fondamentale per fare delle nostre isole un modello di sviluppo da imitare in tutto il mondo”.

“Abbiamo più volte denunciato come una delle più grandi barriere sia stata rappresentata fino ad oggi dai vincoli paesaggistici, imposti sulla maggior parte del territorio delle isole, e dall’eccesso di burocrazia. Tutelare questi paesaggi favolosi è doveroso, ma abbiamo trovato edifici fatiscenti, cave e discariche “vincolate”. Insomma, lo spazio per interventi c’è, anche perché contemporaneamente verrebbero eliminate centrali a olio combustibile che hanno un elevato impatto sull’ambiente e sulla salute delle persone”, conclude Iacoboni.

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