ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Manchester City, ufficiale il rinnovo di Guardiola: "Resto per vincere ancora"-Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 21 novembre-Mandato arresto Netanyahu e Gallant, Crosetto: "Sentenza sbagliata, ma va applicata"-Luca Carboni, il ritorno per festeggiare i 40 anni di carriera tra canzoni e pittura-Putin, il discorso e la minaccia: "Ora guerra è mondiale" - Video-Coppa Davis, Musetti battuto da Cerundolo e Italia inizia male. Ora Sinner-MotoGp, Bagnaia: "Ho perso Mondiale per colpa mia, ma ho 10 anni davanti"-Usa, Matt Gaetz rinuncia a guida dipartimento Giustizia. Trump: "Apprezzo suo passo indietro"-Si chiude il Forum Risorse Umane 2024, 2.000 iscritti, 350 speaker e 80 partner-Imprese, Philip Morris premia le start-up per l’innovazione sostenibile-Putin: "Guerra mondiale, Russia può colpire chi ha fornito missili a Ucraina"-Anci, nel 2024 comuni attivi su PagoPa saliti a quota 7.048-Gp Las Vegas, Tsunoda bloccato in dogana: "Forse perché indossavo pigiama"-Fantasanremo 2025: dalla reunion degli 883 a Elodie e Achille Lauro, il toto Big-Dal Fabbro (Iren): "Multiutility cinghie di trasmissione dell’economia reale"-Moricca (PagoPA): "Migliorare i servizi digitali anche in prospettiva Pnrr"-De Santi (PagoPa): "Nuove funzionalità su AppIo per avvicinare Stato ai bisogni persone"-Caltanissetta, anziano trovato morto in casa con profonde ferite alla testa: è giallo-Bufo (Iren): "Nostro impegno al servizio delle pubbliche amministrazioni"-Marin (Municipio I): "Sui liquami Isola Tiberina intervento tempestivo ha permesso soluzione"

In Madagascar, forze armate per difendere la vaniglia

Condividi questo articolo:

Ora che la vaniglia è diventata la seconda spezia più costosa al mondo, gli agricoltori devono darsi da fare per tenerla al sicuro

La situazione della vaniglia sta diventando sempre più complessa di giorno in giorno in Madagascar. Il principale produttore al mondo di vaniglia è stato stritolato da una combinazione di fattori, che vanno dai danni provocati dai cicloni alla crescente domanda di aromi naturali da parte delle aziende alimentari. Ma ora la situazione sta anche diventando violenta.

I coltivatori hanno dovuto assumere guardie che dormono nei loro campi, tenendo dei falò di notte, pur di scoraggiare i ladri. I furti sono aumentati molto, infatti, a causa dell’enorme aumento di valore dei baccelli di vaniglia. Con i suoi 500 Euro al chilogrammo, la vaniglia ora vale più del suo peso in argento – c’è solo una spezia che è ancora più costosa: lo lo zafferano.

In questo momento, il bilancio è di almeno quattro ladri che sono stati uccisi da contadini arrabbiati.
Anche se il fatto che un ciclone abbia distrutto una parte del raccolto di vaniglia del Madagascar all’inizio di quest’anno ha creato molta ansia e paura rispetto alla possibilità di una carenza, è soprattutto la crescente domanda di aromi naturali che ha cambiato così tanto il mercato di questa spezia. I clienti non vogliono più aromi artificiali negli alimenti e la loro pressione ha portato le grandi aziende alimentari, come Nestlé o McDonald’s, a cambiare le loro liste degli ingredienti.

Il punto è che la produzione di vaniglia in Madagascar è un’opera artigianale ed è davvero difficile che possa sopportare una grande domanda mondiale, il rischio è che si finisca ad avere un prodotto di minore qualità per averlo più in fretta. Anche perché, per non vedersela rubata, molti agricoltori hanno finito per raccoglierla prima. I poveri agricoltori che, oltretutto, ricevono solo circa un terzo del prezzo di mercato. La maggior parte del profitto, infatti, va agli intermediari.
Probabilmente quando si recupereranno anche le nuove piantagioni, le situazione si calmerà, ma intanto rimane complicata.

Questo articolo è stato letto 45 volte.

Madagascar, spezia, spezie, Vaniglia

Comments (8)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net