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Il lungo viaggio degli squali

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Gli scienziati hanno filmato un’«autostrada» di transito degli squali perché vogliono che venga inserita nei luoghi protetti per la fauna selvatica

Per la prima volta, gli scienziati si sono occupati di fare delle riprese del viaggio lungo 800 chilometri che gli squali affrontano nel Pacifico, lungo una specie di corsia autostradale che si estende tra le isole Galapagos e le Isole Cocos. Il motivo per cui si sono buttati in questo progetto è che, mentre le Cocos e le Galapagos hanno aree protette per la pesca, l’«autostrada» degli squali non è regolamentata da alcuna legge di conservazione: gli scienziati vogliono che quella striscia di mare venga trasformata in un corridoio protetto per la fauna selvatica.

È stato il gruppo del Costa Rica Fundación PACÍFICO, una collaborazione di quattro fondi ambientali, che ha organizzato la spedizione per registrare l’autostrada degli squali, in modo da avere delle prove visive per dimostrare che quella corsia dell’oceano è un’area che deve essere protetta.

Gli scienziati hanno utilizzato fotocamere GoPro, esche per pesci e strutture metalliche per creare quelli che vengono chiamati sistemi video subacquei in mare (o BRUVS) – e se li sono trascinati dietro, con una barca da ricerca, per quasi due settimane. In questo modo, secondo i loro resoconti, sono state documentate oltre 16 specie di squali e pesci, poi anche tartarughe marine e delfini – tutto lungo l’autostrada degli squali, che segue, a sua volta una catena montuosa sottomarina, secondo Fundación PACÍFICO.

Visto che alcune specie di squali sono in pericoli e visto che è noto che, in quelle zone, gli animali non appena si allontanano dalle aree protette rischiano di essere catturati dalle lunghe code delle tonnare in alto mare, è molto importante allargare la loro protezione, coinvolgendo anche questa autostrada che gli assicura la migrazione.

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Oceano, Pacifico, squali

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