Un’alternativa alla chemio per i tumori al seno

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Un nuovo studio ha dimostrato che la chemio non è la migliore opzione per un’intera parte di malati di cancro al seno e così gliene offre un’altra

Una certa classe di pazienti presto potrebbe essere curata per il cancro al seno senza chemioterapia, visto che uno studio pubblicato sul «New England Journal of Medicine» ha dimostrato che non ne trae alcun beneficio.

Si tratta dei pazienti a cui è stato diagnosticato un carcinoma mammario positivo al primo stadio, invasivo, con presenza di recettori dell’ormone, che ha ottenuto un punteggio specifico in un range di test genetici. Questi malati beneficiano della chemioterapia – che però molti non tollerano bene e possono riportarne le conseguenze a lungo termine – tanto quanto beneficiano dei trattamenti ormonali, che hanno meno effetti collaterali.

Grazie a questo studio, quindi, sarà possibile, per quelle persone, avere una cura alternativa alla chemioterapia, che sarà altrettanto efficace. Prima non era possibile perché, sulla base delle migliori informazioni disponibili, il trattamento chemioterapico sembrava sempre la migliore opzione.

La confusione deriva da un test genetico chiamato Oncotype DX che valuta la probabilità di ricorrenza del cancro al seno su una scala di 100 punti: il test esamina 21 diversi geni noti per svolgere un ruolo nello sviluppo del cancro al seno. Fino alla pubblicazione di questa nuova ricerca, però, pazienti e medici non possedevano tutte le informazioni di cui avevano bisogno per raccomandare un trattamento basato sui risultati particolari di un paziente.

Esperimenti condotti in passato avevano rivelato che un gruppo di persone con particolari risultati del test genetico traeva beneficio da una combinazione di terapia endocrina e chemioterapia. Quelli di un altro gruppo beneficiavano esclusivamente della terapia endocrina, che impedisce agli estrogeni di raggiungere i tumori che potrebbero usarli per crescere. Ma c’era un altro grande gruppo di pazienti nel mezzo per i quali non era chiaro quale trattamento avrebbe funzionato meglio. Negli studi precedenti, i medici avevano esaminato i dati relativi ai pazienti di questo terzo gruppo e avevano stabilito che avrebbero beneficiato della chemioterapia. Ma i ricercatori che hanno condotto questo nuovo esperimento hanno scoperto che la chemioterapia non ha fornito alcun beneficio aggiuntivo rispetto ai soli trattamenti ormonali.

Ovviamente questa scoperta non elimina la chemioterapia come strumento praticabile, permette solo a un numero enorme di pazienti di avere l’opportunità di ricevere trattamenti più mirati, personalizzati sulla base della loro situazione.

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