Viaggiare senza smartphone
Un nuovo studio ha chiesto a 24 viaggiatori di andarsene in giro senza telefoni e di raccontare le proprie esperienze
Lo sappiamo, viaggiare con l’arrivo delle nuove tecnologie non è più come prima. Un tempo, fare un viaggio voleva dire vagare per le strade senza meta, alla ricerca di ristoranti e punti di riferimento interessanti, camminare con gli occhi e il naso verso il basso, confrontando magari le recensioni di Google e seguendo delle mappe per non perdersi.
Oggi, invece, l’attenzione è tutta focalizzata sul nostro smartphone e non solo per quanto riguarda le facilitazioni delle App e gli strumenti che migliorano il nostro muoverci, ma soprattutto per il fatto che magari siamo sulla Grande Muraglia Cinese e ci mettiamo a scorrere la home di Instagram per guardare quello che stanno facendo i nostri amici a casa. Non è questione di volere o non volere, di saper viaggiare o non saper viaggiare, ormai è una cosa praticamente automatica scrollare gli affari degli altri o cercare su Internet la risposta a una domanda qualsiasi.
Per questo un gruppo di studiosi inglesi e australiani si è chiesto come sarebbe stata oggi un’esperienza di viaggio fatta lasciando lo smartphone a casa e ne ha fatto una ricerca, che si basa sulle interviste a 24 partecipanti che sono andati in viaggio senza telefono.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Travel Research, ha coinvolto giovani millennial, che volevano esplorare i benefici di una disintossicazione digitale. Ai partecipanti è stato chiesto di tenere un diario che descrivesse i sentimenti che avevano provato, durante e dopo la vacanza senza telefono.
Ovviamente, all’inizio non è stato facile essere disconnessi e in molti hanno provato molta ansia alla partenza e durante i primi giorni, preoccupati soprattutto da situazioni di emergenza a cui non potevano far fronte – avevano solo una mappa cartacea e la possibilità di parlare con le persone. In due, infatti, si sono ritirati proprio durante questa fase.
A poco a poco, però, il viaggio si è preso il suo spazio e lo hanno goduto.
Quando sono tornati a casa, i viaggiatori hanno riferito che riconnettersi con i loro smartphone e con le reti dei social media, li ha molto delusi perché si sono resi conto dalla superficialità del tutto.
Ovviamente, il punto dello studio non è che si dovrebbe stare senza telefoni: i telefono sono strumenti potenti ed efficaci, se usati bene. Il punto è che certe volte si dovrebbe pensare in un modo diverso da come si fa tutti i giorni, specialmente durante esperienze immersive come quelle generate da un viaggio.
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