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Blocco delle auto a Milano e Torino. Favorevoli o contrari?

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Si è consumata, in una giornata segnata da nevicate e temperature rigide in molta parte del nord Italia, la prima domenica senza auto del 2011. Il blocco del traffico ha interessato Milano e Torino. Invocati e allo stesso tempo tanto temuti da cittadini e commercianti, non tutti sono concordi circa l’utilità di questi divieti, di sicuro però dividono l’opinione pubblica e gli amministratori tra favorevoli e contrari.

Ma le misure imposte dall’alto possono contribuire al rinnovamento delle abitudini delle persone? Meglio un drastico e sporadico blocco del traffico o dei profondi interventi strutturali per favorire una mobilità più sostenibile?

«Credo che sia giusto impedire domenica ai mezzi privati di circolare – afferma Maria Grazia Sestero, assessore alla viabilità e ai traporti del Comune di Torino – Sono favorevole al blocco perchè gli iquinanti hanno superato i limiti a causa dell’uso eccessivo delle auto, in un contesto metereologico sfortunato che non ha visto precipitazioni. Sono consapevole che questo stop non risolve il problema, se non in piccola parte, rappresenta però un segnale forte che rivolgiamo ai cittadini».

Più che sul potenziale simbolico dello stop alle auto, l’assessore all’ambiente Roberto Tricarico insiste sugli alti livelli di smog registrati in città: «L’ordinanza è la diretta conseguenza dei livelli raggiunti dalle sostanze inquinanti: 124 microgrammi per metro cubo. Tali condizioni non possono che giustificare il blocco di domenica».

Duqnue anche solo poche ore di stop al traffico possono contribuire a migliorare la qualità dell’aria e, se si superano i limiti stabiliti dalla Comunità Europea, un allarme va lanciato. Il Comune sceglie un’azione concreta che si risolve in alcune domeniche in cui il centro cittadino, di solito affollato di auto e di rumori, è insolitamente silenzioso e tranquillo. Tuttavia il vero limite delle domeniche ecologiche è al livello delle istituzioni che dovrebbero stanziare le risorse finanziarie per far fronte alle emergenze nonchè per poter attuare veri e propri interventi strutturali. Da questo punto di vista, le domeniche senza auto in Piemonte si sono trasformate in terreno di lotta politica invece di rappresentare iniziative in difesa della qualità dell’aria.

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