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A Cortina arriva la mostra del Cane a sei zampe

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Eni: la mostra ‘Il cane a sei zampe. Un simbolo tra memoria e futuro’ arriva a Cortina. Da dicembre all’11 marzo, presso la Ciasa de ra Regoles, la storia del villaggio di Borca di Cadore

La mostra “Il cane a sei zampe. Un simbolo tra memoria e futuro” arriva a Cortina d’Ampezzo: un appuntamento di grande importanza, dopo il successo riscosso in molte città d’Italia e una prestigiosa parentesi presso la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, dedicato alla presenza di Eni in questo territorio.
 

Tra le montagne della vicina Borca di Cadore, infatti, nel 1956, Enrico Mattei diede vita a un grande villaggio vacanze per i dipendenti Eni, progettato e costruito dell’architetto Edoardo Gellner. Il rapporto tra Gellner e Mattei risale in realtà a due anni prima, quando l’architetto realizzò e consegnò in tempi record il Motel Agip di Cortina in occasione dell’apertura dei Giochi olimpici invernali. Il progetto del villaggio vacanze, più volte modificato e ampliato nel corso del tempo, prevedeva un insediamento imponente: 600 piccole case unifamiliari, una colonia per 600 bambini, un campeggio con tende fisse, una chiesa, due alberghi e un grande centro comunitario, tutto a disposizione dei lavoratori Eni.
 

È in questa fase che vengono impresse indicazioni urbanistiche importanti, che conferiscono al villaggio il suo carattere inconfondibile: alla domanda di Gellner se desiderasse un villaggio con un forte impatto pubblicitario dal punto di vista architettonico con una visibilità immediata dalla strada oppure una struttura immersa nel verde dai toni sommessi, Mattei decise di optare per la seconda proposta. In questo senso, il villaggio, che si chiamerà “Corte di Cadore”, può essere definito uno dei primi esperimenti di architettura ecosostenibile del nostro Paese.
 

Un’altra innovazione che scaturisce dall’incontro tra l’architetto e il fondatore di Eni è l’assegnazione degli alloggi, che sarebbe dovuta avvenire sulla base di un solo criterio, quello della composizione del nucleo familiare. L’operaio con una grande famiglia avrebbe avuto diritto alla casa più grande. Un concetto moderno di welfare aziendale che si ritrova in quegli anni un po’ ovunque nel mondo Eni: nelle mense, nei campi di ricerca, sulle piattaforme.
 

Nella mostra a Cortina la storia del villaggio di Borca di Cadore verrà raccontata attraverso immagini storiche, planimetrie e disegni tecnici originali firmati da Gellner e provenienti dall’archivio storico Eni. Per l’occasione sono stati realizzati tre documentari, che illustrano le fasi della costruzione a partire dai progetti preliminari, la nascita del villaggio e la sua inaugurazione attraverso i cinegiornali storici, e le prime fasi di popolamento della struttura, testimoniate da alcune sequenze del film “Un villaggio per le vacanze” di Giuseppe Taffarel, accompagnato da un’intervista inedita al regista.
 

Il corpo centrale della mostra, allestita alla Ciasa de ra Regoles, si snoda in tre sezioni cronologiche che ripercorrono i restyling del marchio (1972, 1998, 2009).
 

Tutto il racconto è accompagnato da una raccolta di vignette satiriche, e uno spazio particolare è riservato alla storia del simbolo aziendale – un po’ cane e un po’ drago – fortemente voluto dal suo fondatore. Il cuore della mostra è infine costituito da un’infinità di oggetti e memorabilia firmati “cane a sei zampe”, dai gadget pensati per gli automobilisti a quelli più insoliti o di uso quotidiano, ripescati dalle cantine dei dipendenti o provenienti da collezionisti privati di varie parti d’Italia e dall’ufficio, scrivania compresa, di Enrico Mattei.
 

La mostra è aperta tutti i giorni, incluso sabato e domenica, fino all’11 marzo 2012, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30, ingresso gratuito. (com)

 

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