Gas, da chi dipende l’Italia e le rassicurazioni di Eni
Il 90 per cento dell’energia italiana dipende dalle decisioni e dalle esportazioni estere. Ecco perché le decisioni russe circa la diminuzione di rifornimento del gas preoccupa l’Italia. Le rassicurazioni di Eni
La Russia potrebbe diminuire il rifornimento di gas e l’Italia si preoccupa e lancia l’allarme. Come mai? Perché l’energia italiana dipende dalle decisioni e esportazioni estere. Strano a dirsi, eppure è vero. L’Italia per il 90 per cento della sua energia dipende dall’estero. E in particolare copre il 40% dei suoi bisogni civili e industriali con il gas naturale. Facile a spiegare perché le decisioni di Russia e Ucraina sulla diminuzione del rifornimento preoccupano tanto il nostro paese.
Le arterie principali che trasportano il gas fino alla nostra nazione, infatti, partono da Algeria e Russia. Altri due gasdotti che nutrono di energia l’Italia arrivano dal Nord Europa e dalla Libia e forniscono rispettivamente 35-40 e 16-18 milioni di metri cubi al giorno. Il gasdotto libico Greenstream, tra l’altro, ha ricominciato a trasportare metano solo da pochi mesi, grazie ad Eni, dopo esser rimasto fermo a seguito della guerra in Libia.
Sembrerebbe in apparenza che le vie da cui l’Italia prende il suo prezioso gas sono 4, diverse e gestibili in base alle proprie esigenze giornaliere. Eppure non è così, basterebbe l’interruzione totale del gasdotto Russo o del gasdotto Algerino per mettere in ginocchio l’Italia e per non avere il gas necessario al riscaldamento delle case e alla produzione di energia elettrica.
L’Italia richiede un rifornimento di più di 400 milioni di metri cubi giornalieri, certamente non facile da soddisfare se i gasdotti principali verrebbero chiusi.
”L’Italia – ha spiegato Scaroni – oggi consuma 450 milioni metri cubi di gas al giorno, cioe’ il 40% in piu’ dell’anno scorso lo stesso giorno: per far fronte a questi consumi ci troviamo di fronte una Russia che ci da’ meno gas di prima e i rigassificatori sono praticamente fermi. Quindi abbiamo fatto fronte con piu’ gas dall’Algeria e dal Nord Europa e fortunatamente abbiamo fatto ripartire la Libia per tempo”. In ogni caso, ha assicurato, ”con queste misure d’emergenza io credo non ci saranno problemi per le famiglie”, ma solo distacchi per le imprese con contratto interrompibile. A giudizio di Scaroni, questa ”e’ stata una decisione molto saggia e prudenziale, gia’ presa in passato con le ricorrenti crisi politiche tra Russia e Ucraina”. Quanto a ulteriori cali di approvvigionamento dalla Russia, Scaroni non ha potuto escluderli: ”Mi auguro non ci siano, ma dipende dalle condizioni climatiche: ci sono temperature raramente viste anche in quei paesi cosi’ freddi: tuttavia non durano mai piu’ di 15 o 20 giorni, quindi ci auguriamo tornino normali”. Sul ricorso alle scorte, infine, Scaroni ha precisato che si ricorre ad esse ”tutti i giorni, perche’ sono state messe li’ d’estate apposta per prelevarle d’inverno: oggi per esempio abbiamo attinto per 140 milioni di metri cubi. Le scorte – ha concluso – sono fatte proprio per quello, non c’e’ nulla di allarmante nel fatto che si consumino a febbraio”
(GC)
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