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I mezzi di trasporto dopo il Covid19

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Questa pandemia potrebbe farci avere un nuovo rapporto con questi mezzi di trasporto, che possono essere di grande aiuto in questa crisi

Secondo quanto raccontato da The Guardian, «L’industria della bicicletta ha visto un’impennata negli affari nelle ultime settimane, in particolare per i riparatori di biciclette, poiché le persone tirano fuori le vecchie biciclette dalle loro rimesse nel tentativo di evitare i trasporti pubblici durante l’epidemia di coronavirus».

Il direttore della Bicycle Association ha detto che: «Il ciclismo ha un ruolo strategico da svolgere nella resilienza dei trasporti locali. I lavoratori chiave sono in grado di lavorare in città senza mezzi pubblici o facendo affidamento sui passaggi».

Come sempre, la lotta è quella per convincere le autorità che le biciclette in realtà sono mezzi di trasporto e non mezzi ricreativi.

Se si cogliesse questo momento per aumentare lo spazio che gli viene concesso, sarebbe un bel cambiamento che ci porteremmo dietro anche quando (speriamo presto) entreremo in un futuro libero dal Covid-19.

Creando una riallocazione dello spazio stradale per dare più spazio alle persone che camminano e uno spazio sicuro e separato per le persone che vanno in bicicletta o usano altre piattaforme di micromobilità.

Insomma, è tempo di riconoscere quanto possano essere utili e importanti le biciclette in una crisi come questa.

Nel Regno Unito, per esempio, alcuni rivenditori  stanno offrendo agli operatori sanitari l’uso gratuito di e-bike. Inoltre, caschi e lucchetti per tenerli fuori dalla metropolitana che pare essere piena di gente.

Se riuscissimo a rieducarci a questi mezzi di trasporto, soprattutto a guardarli in maniera diversa, sarebbe una cosa buona per tutti. Imparata, oltretutto, in un periodo in cui di cose buone ce ne sono ben poche.

 

 

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biciclette, COVID19, mezzi di trasporto, spazio stradale

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