COVID19: facciamo il punto a livello internazionale

La mappa mondiale della Johns Hopkins University ci fa vedere nel dettaglio tutti i focolai del mondo con aggiornamento in tempo reale

“L’Oms non abbasserà il livello di allarme fino a quando non disporremo di un significativo controllo del virus, di solidi sistemi di sorveglianza e di sistemi sanitari più forti.”

Con queste parole Mike Ryan, capo del programma di emergenze sanitarie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), ha ribadito nel scorso di un brief sull’emergenza pandemica in corso, la necessità di non abbassare la guardia.

Come già evidenziato nei giorni scorsi anche dal direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus in relazione all’aumento dei casi in alcuni paesi usciti dal lockdown, tra cui Germania e Corea del Sud.

Facciamo il punto a livello internazionale grazie ai dati della Johns Hopkins University (JHU).

I dati, a primo acchito, evidenziano:

• un aumento dei contagi in Brasile dove il virus si sta spostando dalle grandi città ai piccoli comuni rurali più esposte per evidenti carenze di strutture sanitarie

Complessivamente ad oggi, secondo i dati JHU, nel mondo i contagi noti sono 4.444.670 con 302.493 decessi.

La triste classifica dei contagi vede:

• gli Stati Uniti con 1.417.889 sono al primo posto con numero di casi confermati e 85.906 decessi
• seguiti dalla Russia con 252.245 casi e 2.305 decessi
• al terzo posto il Regno Unito con 234.441 casi e 33.693 decessi
• seguito dalla Spagna con 229.540 casi e 27.321 decessi
• al quinto posto l’Italia con 223.096 casi e 31.368 decessi
• a seguire il Brasile con 203.165 casi e 13.999 morti
• e la Francia con 178.994 casi e 27.428 decessi
• la Germania con 174.478 e 7.884 decessi

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